La Camera dei segreti di Harry Potter ha ancora qualcosa da svelare
C’è una notizia che farà sicuramente piacere a tutti gli amanti del piccolo mago, me compresa. Altre 544 pagine dedicate interamente al mondo di Hogwarts e dintorni. Non è purtroppo un seguito della storia, ma un dietro le quinte che si prospetta ricco di succosi retroscena e curiosità: J.K. Rowling: A Bibliography 1997-2013, scritto nel corso di cinque lunghi anni e a quattro mani da J.K. Rowling e Philip Errington, direttore del settore libri e illustrazioni per la nota casa d’aste Sotheby.
A farla da padrone saranno tutte le decisioni editoriali e gli aneddoti che raccontano di come si sia pervenuti alla stesura definitiva della meravigliosa saga che ci ha fatto sognare e che si è conquistata un posto nel cuore di milioni di lettori, arricchite da 122 illustrazioni a colori. Il libro è già stato letto dal Guardian, che rivela ad esempio di come l’autrice abbia scritto alla sua editor, Emma Matthewson, di quanto si sia quasi sentita nauseata dal terzo volume, “Il prigioniero di Azkaban”, per l’incredibile numero di riletture, o di come sarebbe stato difficile persino sorridere durante le letture promozionali a seguito dell’uscita del romanzo in libreria.
O ancora di quando il volume de “L’Ordine della fenice”, in pieno stile antispionaggio, venne passato di mano in mano da Christopher Little, al tempo agente della Rowling, a Nigel Newton, direttore generale di Bloomsbury, in un sacchetto di plastica al The Pelican, un pub di Fulham, a Londra. “Ce ne restammo al bar a bere le nostre pinte senza toccare l’argomento Harry Potter, ma quando uscimmo mi portai via il sacchetto, lo misi nel baule della mia auto e tornai a casa. A quel punto la saga era così famosa che ero quasi spaventato all’idea di averne una copia fisica con me. Misi il volume sotto il letto, insieme a un altro che già si trovava lì; scambiai le prime quattro pagine dei due manoscritti e poi rimasi sveglio tutta la notte a leggere quello che appariva l’altro romanzo, cosa che mia moglie trovò alquanto strana. Non c’era verso di mostrarglielo. Ne misi persino alcune pagine in cassaforte.”
“Circolano un sacco di pettegolezzi. Questa è per noi un’opportunità per porvi fine attraverso un lavoro di ricerca certosino”, ha dichiarato Errington. “Sono lusingato di aver potuto accedere agli archivi di Bloomsbury e di aver intervistato persone che hanno svolto un ruolo fondamentale in questa storia”. Ne siamo lieti anche noi tutti appassionati, non è vero?