La gigantesca barba malvagia, di Stephen Collins
Può la perfezione, il più bilanciato equilibrio, essere in realtà sinonimo di qualcosa di incompleto?
Cosa succede quando qualcosa che pensavamo esterno e lontano si intromette nella regolarità di un micromondo e mette in discussione tutto ciò che prima era considerato perfetto?
Trovare il pelo nel uovo è forse la metafora più semplice che si possa adottare per raccontare in breve questo libro, già vincitore in Italia del Gran Guinigi 2014. In italiano lo trovate pubblicato da BAO con traduzione di L. Favia, con il titolo di “La gigantesca barba malvagia” (io ho letto la versione inglese, uscita col titolo The gigantic beard that was Evil).
L’uovo in questo caso è la terra di Here, un’isola che ha davvero la forma di un uovo e nella quale gli abitanti vivono in modo ordinato, tenendo con meticolosa cura e pulizia ogni parte dell’isola senza eccezione alcuna. Gli abitanti di Here sanno che il rigore è tutto ciò che serve per mantenere un equilibrio e non hanno bisogno di chiedersi nulla di più, anzi, l’unica cosa che può terrorizzare gli abitanti di Here è There: tutto ciò che è al di là del mare ed è ignoto.
Il “pelo” che sconvolge questo mondo perfetto è naturalmente un pelo di barba che da un giorno all’altro inizia a crescere sulla faccia di Dave, un abitante di Here. Un uomo qualunque, forse un po’ solo, che nelle sue ore al di fuori del lavoro ama disegnare le ordinarie scene che vede dalla finestra di casa, cercando di reprimere “dentro” di sé la paura di “là fuori” (There).
Un uomo come tanti, non fosse per la particolarità di essere completamente calvo e avere quest’unico pelo che sporge dal labbro superiore e che indomito ricresce ogni qualvolta Dave cerca di farlo scomparire.
Quell’unico pelo è qualcosa di molto più profondo che la pelle di Dave cerca di coprire e che un giorno diventa incontenibile e inizia a crescere in forma di barba.
La barba di Dave diventa gigantesca, un mare che inonda l’isola di Here e con cui Stephen Collins, l’autore e disegnatore di questa storia, riempie le pagine di questo volume. Collins definisce le forme in maniera netta e pulita, con una serie di tratteggi a matita in scala di grigio che campiscono ogni forma e si fanno man mano più intensi con l’avvento della barba: un’intricata massa che si allarga sempre più, rompe i confini della vignetta sfociando in quella accanto per poi occupare tutta la pagina e tingerla di nero.
La gestione di questa inarrestabile barba diventa un problema, non solo per Dave, ma per tutta l’isola. Come reagirà la popolazione di Here a questa novità? Come potrà essere ristabilito un ordine?
Credo che questa storia ci metta davanti a tanti quesiti, alcuni anche interpretativi sulla storia stessa, ma si sa che le scoperte avvengono solo con il cambiamento.