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Paradossi della scrittura, di Alessandro Abbate

Paradossi della scrittura
Paradossi della scrittura

Paradossi della scrittura, il libro di Alessandro Abbate uscito nei mesi scorsi per Meridiano Zero, riunisce 28 racconti brevi che si sviluppano intorno a  tematiche diverse, ma accomunati dall’elemento unificatore del paradosso, presente a tutti i livelli: trama, personaggi, tempo narrativo, ambienti e linguaggio.

Se siete mai stati curiosi di sapere cosa accade dopo “…. e vissero tutti felici e contenti.”, lo potete scoprire nella prima storia, Un altro lieto fine. La meraviglia che suscita questo racconto ci induce ad accettare fin da subito un patto segreto con la narrazione: sospendere il giudizio critico e lasciarsi guidare attraverso l’esplorazione di questo particolare universo narrativo composto da differenti pianeti. Continuando a leggere troviamo ancora: un uomo che scrive al suo amico Dante dicendogli che da qualche giorno è oggetto di uno strano pedinamento che lo porta a inventarsi una nuova teoria universale (Deve esserci un motivo); una donna che non accetta se stessa ed è ossessionata dal desiderio di cambiare continuamente non solo ogni parte del suo corpo, ma addirittura carattere  e personalità (Evoluzione coniugale); il presidente francese neoeletto, che possiede una qualità veramente sconcertante per il popolo e per le istituzioni, ovvero la normalità (L’uomo di Colombo)… Questi sono alcuni dei pretesti narrativi da cui originano le storie fantastiche, incredibilmente realistiche, di Abbate, capace con la sua penna di portarci a riflettere sui tempi presenti.

Il libro appare un esercizio giocoso e un serio lavoro di sperimentazione in cui l’autore si diverte nella narrazione sfruttando, adattando e rielaborando tecniche, stili e generi narrativi. Ne viene fuori un viaggio virtuale attraverso il mondo letterario in cui ogni tappa va assaporata per la sua unicità e complessità.

L’assurdo, il fantasioso, l’irreale diventano degli stimoli a guardare le vicende degli uomini da una prospettiva diversa, utilizzando una lente distorta che permette di percepire in modo più evidente le debolezze dell’animo umano. Il tutto però condito da una profonda ironia, una incredibile ricchezza e varietà lessicale che riescono a veicolare anche argomenti difficili che riguardano la filosofia, la scienza, la storia. Una lettura accattivante e scorrevole che vi porterà di racconto in racconto a chiedervi: “Cos’altro potrà mai inventarsi l’autore?”.

Gina Migliori

Gina Migliori è laureata in Lingue e letterature straniere moderne e lavora in un centro di grafica stampa e pubblicità. Le sue più grandi passioni sono leggere e viaggiare, e appena le è possibile prepara la valigia, nella quale non manca mai un libro, e parte. Per lei il viaggio non è solo un luogo fisico, ma anche quello spazio virtuale contenuto all’interno di ogni libro che le permette di vivere e spaziare in posti e universi sconosciuti, attraversando i quali le si rivelano delle “conoscenze di sé” di cui non aveva mai avuto percezione. Ha uno strano rapporto con i libri, infatti non è lei a scegliere i libri ma sono i libri a scegliere lei e a “chiamarla”, perché ognuno di essi ha un messaggio da trasmetterle. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge e recensisce libri per condividere la sua passione con gli altri.

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