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Sul lettino di Freud, di Irvin D. Yalom

Sul lettino di Freud
Sul lettino di Freud

Seymour Trotter, Ernst Lash, e Marshall Streider sono i protagonisti de Sul lettino di Freud, romanzo di Irvin D. Yalom. Tre uomini, tre terapeuti, tre metodi, ma la base teorica comune è quella freudiana, che ognuno sviluppa secondo le proprie idee e convinzioni.

Il libro si apre con l’incontro tra l’anziano dottore Seymour Trotter alla fine della sua carriera professionale e un giovane Ernst Lash. Trotter, ormai settantenne, è stato giustamente accusato di aver adottato un comportamento contrario all’etica professionale avendo fatto sesso con una sua paziente, la giovane e seducente Belle Felini. Lash viene incaricato dal comitato etico di occuparsi del caso e proprio questo incontro risulterà determinante per il suo futuro: la psicoterapia diventerà per lui una missione.

Nelle sue dichiarazioni difensive Trotter afferma che una terapia efficace deve abbandonare ogni metodo e basarsi su una profonda e reciproca sincerità tra terapeuta e paziente e il seme di queste sue idee si impianta nella mente del giovane Lash. Qualche anno dopo ci troviamo nello studio di Lash e lo seguiamo nelle sedute con i suoi pazienti, che tratta secondo una metodologia poco rigorosa e poco rispettosa delle regole, rivelandosi nonostante questo un buon terapeuta.

Il suo supervisore si chiama Marshall Streider, un professionista al contrario molto rigido proprio per quanto riguarda l’applicazione del codice comportamentale e del metodo ortodosso, una rigidità che fa valere tanto per se stesso quanto per gli altri. Si dimostra profondamente ambizioso, il che lo porterà a trovarsi in guai molto seri.

Al centro della storia c’è la pratica terapeutica, il ruolo che la verità occupa all’interno della relazione tra terapeuta e paziente e l’onestà di ognuno verso se stesso. È veramente possibile per l’analizzato dire tutto senza remore o vergogna oppure c’è da parte sua un meccanismo che lo porta a modulare ciò che racconta nei colloqui? Lo psicoanalista può essere schietto fino in fondo e, soprattutto, è veramente in grado di capire quando i suoi pazienti mentono e quando è lui a mentire a se stesso? La prospettiva narrativa ci permette di osservare ciò che accade nella mente sia dell’uno che dell’altro. Siamo di fronte a personaggi reali e concreti che vengono raccontati e si raccontano con un linguaggio proprio e personale. Analisti e analizzati sono sullo stesso piano. Così ci rendiamo conto che coloro che dovrebbero conoscere la mente e i numerosi sotterfugi che essa mette in atto per fuggire dalle proprie responsabilità o per difendersi da ciò che provoca dolore sono in realtà uomini normali che possono sbagliare e sbagliarsi, che possono cadere in balia degli sconvolgimenti dovuti a emozioni e sentimenti come la gioia, la rabbia, l’orgoglio, la seduzione, il desiderio, che possono fraintendere e credere a ciò che fa più comodo. Il fatto di sapere come funziona la psiche non li mette al riparo da cocenti verità e comportamenti inadeguati.

Il libro guarda con occhio attento e critico il mondo della psicoanalisi e non fa sconti quando mette sotto i riflettori ciò che accade sul famoso “lettino”. Eppure nonostante le accuse rivolte al settore e la sua pungente analisi, non sembra voler mettere in discussione questa dottrina, che in molti casi è stata ed è utile, ma finisce piuttosto per essere una critica costruttiva rivolta a qualsiasi ortodossia che si chiude all’interno dei propri dogmi e non vuole progredire e adeguarsi ai tempi che cambiano.

Uscito in lingua inglese con il titolo Lying on the couch è stato tradotto in italiano da Serena Prina per la casa editrice Neri Pozza. Un grazie a tutti i traduttori che permettono a chi non conosce le lingue di poter apprezzare le qualità di un buon libro.

Gina Migliori

Gina Migliori è laureata in Lingue e letterature straniere moderne e lavora in un centro di grafica stampa e pubblicità. Le sue più grandi passioni sono leggere e viaggiare, e appena le è possibile prepara la valigia, nella quale non manca mai un libro, e parte. Per lei il viaggio non è solo un luogo fisico, ma anche quello spazio virtuale contenuto all’interno di ogni libro che le permette di vivere e spaziare in posti e universi sconosciuti, attraversando i quali le si rivelano delle “conoscenze di sé” di cui non aveva mai avuto percezione. Ha uno strano rapporto con i libri, infatti non è lei a scegliere i libri ma sono i libri a scegliere lei e a “chiamarla”, perché ognuno di essi ha un messaggio da trasmetterle. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge e recensisce libri per condividere la sua passione con gli altri.

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