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La pace inquieta, di Simone Cozzi

La pace inquieta
La pace inquieta

L’Italia  sta vivendo il suo periodo storico più travagliato. Dopo la marcia su Roma, Benito Mussolini è stato nominato primo ministro promettendo di riportare l’ordine e la pace all’interno della società italiana sconvolta, ormai da troppi anni, da numerosi tumulti.

In un piccolo paese del Nord Italia situato nella provincia di Lecco, dove la vita scorre anonima e tranquilla, la comunità locale viene improvvisamente sconvolta da un terribile episodio. Durante una notte di pioggia la corrente del lago porta verso riva il corpo del pluridecorato colonnello Massimo Cesare Cavetti di Calzavara. L’uomo, un eroe del Regio Esercito che aveva rischiato la sua vita durante il primo conflitto mondiale, molto vicino al regime fascista, è stato brutalmente assassinato. Immediatamente le autorità competenti si mobilitano per cercare di risolvere il mistero,  affidando l’incarico al delegato Vittorio Ripamonti. Ma mentre il Ripamonti si mette a indagare sulla figura del colonnello, ecco che viene trovato un nuovo cadavere. Il mistero si infittisce e il delegato Ripamonti dovrà fare del suo meglio prima che il caso riscuota troppo clamore.

Il corpo giaceva sul selciato della piazzetta dell’imbarcadero con le braccia lungo i fianchi, circondato da un’ampia chiazza d’acqua argentea. Il cadavere era quello di un uomo muscoloso dal volto livido; i baffi umidi, gli occhi serrati come la mascella quadrata tradivano un’espressione arcigna. I lineamenti non trasmettevano dolore, piuttosto indignazione o fastidio. Era vestito di tutto punto, come se avesse partecipato a una cerimonia o a un ricevimento. Tre agenti più Barlenghi avevano dovuto adoperarsi per riuscire a ripescarlo dal Lago e sistemarlo dove si trovava adesso.

Il duemilasedici si apre con una vera lettura interessante e appassionante targata Panda Edizioni. Simone Cozzi esordiente capace e attento, si presenta al suo pubblico con La pace inquieta, un giallo storico davvero emozionante.

La bravura di Cozzi si presenta su molteplici piani. Da un punto di vista narrativo, il testo è estremamente scorrevole e piacevole. Non troverete assolutamente pause narrative, momenti morti o digressioni inutili che, a volte presenti, appesantiscono il lettore.

Sul piano delle descrizioni, Cozzi ha un tocco davvero evocativo. Le ambientazioni sono precise e incredibilmente realistiche, tanto che più che leggere un libro sembra di guardare un piacevole film.

Anche la  trama, per nulla banale, gioca un ruolo fondamentale. I personaggi, mai scontati o stereotipati, agiscono con grande naturalezza sulla scena.

Un libro che mi ha davvero colpito e che mi sento di consigliare a tutti.

Gabriele Scandolaro

Gabriele Scandolaro è dottore in Lettere Moderne ed educatore ed è un lettore proprio come voi. La sua passione è iniziata in tenera età grazie ad una nonna molto speciale che passava i pomeriggi raccontandogli favole e leggendogli libri. Ma non ne aveva mai abbastanza. Ha iniziato a leggere per conto suo e da allora non ha più smesso. Legge qualsiasi cosa: fantasy, gialli, saggi, romanzi rosa, horror, testi scolastici, fiabe, manuali. La sua passione lo ha portato a laurearsi in Lettere Moderne perché unica scelta possibile per un lettore così avido come si descrive. Quando non legge suona il violino. Non riesce a immaginare una vita senza libri e senza musica. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i nuovi autori e si dedica a raccontarli attraverso le interviste.

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