Il principio del male, di Stefano Tura
Come tanti altri prima di loro, Marco e Anna hanno deciso di prendere una importante decisione: partire per l’estero nella speranza di poter lavorare e fare carriera, cosa non più garantita in Italia. Giunti in Inghilterra, la vita assieme sembra procedere per il verso giusto. Il lavoro c’è, anche se impegnativo e faticoso, e i vicini sembrano persone simpatiche e a modo. La vita a Ipswich scorre tranquilla e piena di promesse fino a quando, una notte, un gruppo di quattro individui irrompe nell’appartamento dei due giovani e li massacra letteralmente di botte. Marco si salverà ma Anna non sarà altrettanto fortunata. Il movente di tanta crudeltà resterà comunque un mistero.
Un anno dopo il tragico incidente, Ipswich torna nel panico. Martha, una giovane ragazza madre, si avventura nei boschi alla ricerca del suo cane, scoprendo il cadavere di una giovane prostituta slava, Tereza. Il terrore si diffonde nella città, che già in passato aveva vissuto l’incubo di un feroce serial killer. Toccherà all’agente speciale Peter McBride, nome in codice BigMac, trovare l’assassino e svelare il male che si nasconde dietro la tranquilla vita quotidiana. Ma BigMac, per riuscire nella sua lotta contro il male, avrà bisogno dell’aiuto di un valido collega, Alvaro Gerace che, pur senza spostarsi dall’Italia e pur indagando su un caso differente, saprà essere un valido quanto interessante supporto.
A mezzanotte il pub era vuoto. Ivica se ne era andato mezz’ora prima, dopo aver controllato l’incasso. Ad Ayanna sarebbe toccato il compito di chiudere il locale. Prima di uscire la donna passò lo straccio sul pavimento, riassettò tavoli e sedie, asciugò e riordinò calici e bicchieri e gettò un potente detergente liquido nei wc. Quindi indossò un giubbotto leggero e si avviò verso l’ingresso. Non appena aprì la porta una folata di vento le scompigliò i capelli, facendo cigolare in modo sinistro l’insegna del corvo. Quel disegno, così pieno di presagi, non smetteva di provocarle brividi. Si sforzò di non guardarlo ma non poté fare nulla per non sentire quella specie di agghiacciante lamento, provocato dalle raffiche che filtravano tra le catene arrugginite del cartello.
Dopo l’agghiacciante libro di Donato Carrisi, La ragazza nella nebbia, dubitavo fortemente di poter leggere, per quest’anno, qualcosa che mi colpisse ancora così tanto. Mi sbagliavo.
Stefano Tura, già navigato autore, inaugura questo giovanissimo 2016 con Il principio del male (edizioni Piemme), un romanzo splendido e agghiacciante allo stesso tempo. Partiamo dal titolo: cosa potrebbe essere per voi il principio del Male? Magari una sensazione, un’azione sbagliata oppure, perché no?, un demone malvagio nemico dell’umanità e di qualsiasi essere umano.
Sbagliato. Il principio del male non è qualcosa di esterno a me e a voi. Il principio del male è qualcosa di più nascosto e oscuro, qualcosa con cui il detective BigMac dovrà scontrarsi in un crescendo di tensione e di adrenalina.
Una storia davvero avvincente che vi lascerà, ne sono sicuro, incollati alle pagine del libro.
Da non perdere.