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Oroonoko – Nobile schiavo, di Aphra Behn

Oroonoko - Nobile schiavo
Oroonoko – Nobile schiavo

Le esplorazioni nel continente nero sono iniziate da poco tempo e, per la prima volta dopo migliaia di anni, i popoli europei vengono a contatto con le civiltà africane imparando a conoscerle, ammirarle e temerle. Più tardi, quello che era nato come un diffidente approccio degli europei verso le popolazioni indigene africane si trasformerà in una delle più crudeli pagine della storia, lo schiavismo, che avrà fine solo a metà dell’Ottocento.

È agli albori dei contatti tra europei e popoli africani che si svolge la storia del principe Oroonoko, il più bello e nobile tra gli uomini della sua tribù. Valoroso condottiero, istruito da un tutore europeo che ne ammira l’intelletto vivace e capace, con un bagaglio culturale che avrebbe fatto invidia a molti gentiluomini europei, Ooronoko vive con e per la sua gente.

Un giorno, dopo una furiosa battaglia con un popolo rivale al suo, conosce Imoinda, una donna tra le più belle mai esistite. Tra i due nasce un amore intenso e passionale destinato tuttavia ad essere interrotto dal nonno di Oroonoko, il re. Il sovrano, infatti, venuto a conoscenza della bellezza dell’amata del nipote, fa appello alle più antiche usanze e leggi del suo popolo per poterla strappare a questi e tenerla come sua concubina.

Inizia così il tormento del giovane, lacerato tra affetto parentale e amore per Imoinda, tra lealtà verso il proprio sovrano e brama di riottenere la donna che gli è stata sottratta con la forza. Ma quando il vecchio sovrano scoprirà che è impossibile tenere separati i due giovani amanti, la sua ira sarà talmente grande da portarlo a vendere il giovane Oroonoko ai commercianti di schiavi. Da quel momento inizierà per il giovane una durissima e spietata odissea per poter tornare tra le braccia della sua tanto amata Imoinda.

Se Ooronoko penava d’amore ed era tormentato dal dolore più profondo, il vecchio non soffriva di meno. Era rattristato per il senso di colpa di aver privato il nipote di quel raro tesoro, solo perché spinto dalla sua passione animalesca. Sapeva bene che la fanciulla era la più bella delle creature mai esistite e che la sua dolcezza, innocenza e umiltà non avevano pari. Era conscio del fatto che ella, pur abbandonandosi tra le sue avvizzite braccia sospirava e piangeva in silenzio per il suo Oroonoko. Non riusciva a non parlare del suo amore anche a rischio, secondo il costume, di essere uccisa.

La triste storia di Oroonoko e delle sue disavventure sono state narrate per la prima volta verso la fine del 1600 da Aphra Behn, scrittrice inglese considerata da Virginia Woolf come la prima vera romanziera dell’epoca moderna. Aphra Behn non parla di qualcosa di sua invenzione, la sua non è una storia di fantasia. Lei ha conosciuto personalmente Oroonoko lo schiavo, ha sentito dalla sua viva voce il racconto di come la sua vita di guerriero e uomo libero si fosse trasformata in un’esistenza misera di schiavo presso una ricca famiglia con l’unica consolazione che, in questa sua nuova situazione, aveva ha potuto reincontrare Imoinda e sposarla riuscendo a vivere felice, malgrado la schiavitù.

Questo romanzo è stata una vera e propria novità per me. Edito dalla casa editrice Rogas, a cui vanno le mie più sincere congratulazioni per il lavoro svolto, finalmente è possibile conoscere un pezzo della letteratura inglese che non è possibile trovare su molti manuali. Il libro, reso in italiano dalla meravigliosa traduzione di Adalgisa Marrocco, è stilisticamente molto bello e non solo fornisce un quadro abbastanza singolare di come la schiavitù fosse considerata da alcuni intellettuali dell’epoca (non tutti, infatti, la vedevano di buon occhio, contrariamente a quello che pensiamo oggi) ma fornisce anche un ritratto molto preciso e interessante di un personaggio inusuale per l’epoca: uno schiavo.

Vivamente consigliato.

Gabriele Scandolaro

Gabriele Scandolaro è dottore in Lettere Moderne ed educatore ed è un lettore proprio come voi. La sua passione è iniziata in tenera età grazie ad una nonna molto speciale che passava i pomeriggi raccontandogli favole e leggendogli libri. Ma non ne aveva mai abbastanza. Ha iniziato a leggere per conto suo e da allora non ha più smesso. Legge qualsiasi cosa: fantasy, gialli, saggi, romanzi rosa, horror, testi scolastici, fiabe, manuali. La sua passione lo ha portato a laurearsi in Lettere Moderne perché unica scelta possibile per un lettore così avido come si descrive. Quando non legge suona il violino. Non riesce a immaginare una vita senza libri e senza musica. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i nuovi autori e si dedica a raccontarli attraverso le interviste.

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