Girasole, di Cao Wenxuan
Girasole, di Cao Wenxuan (traduzione di Paolo Magagnin) è il titolo che inaugura la collana “Bestseller dal mondo” di Giunti, dedicata a romanzi che sono diventati dei classici nei Paesi d’origine e che meritano di essere letti anche in Italia. È un libro per ragazzi insolito rispetto a quanto vediamo oggi in libreria per questa fascia di età (è una buona lettura dai 10 anni), perché ha molte pagine (più di trecento) e la narrazione, soprattutto all’inizio, è lenta. Ma è proprio questo il suo pregio: le descrizioni sono vivide, il trascorrere lento della vita quotidiana fatta di gioie e di fatiche rende il lettore cosciente dello scorrere delle stagioni, gli permette quasi di toccare con mano la realtà della Cina rurale dell’epoca.
Il romanzo è ambientato negli anni della Rivoluzione Culturale di Mao, in un piccolo villaggio chiamato Campodigrano. Girasole ha sette anni, è orfana di madre ed è da poco arrivata insieme al padre alla Scuola per Quadri che si trova accanto al villaggio. In quel periodo queste Scuole accoglievano i quadri del partito insieme ad alcuni artisti (è quest’ultimo il caso del padre di Girasole) perché trascorressero un periodo in una zona rurale svolgendo lavori manuali.
Girasole è una bambina curiosa e intelligente, ed è amata da tutti. Purtroppo il destino si dimostra ancora una volta avverso per lei: un incidente le porta via anche il padre, e alla Scuola si decide di affidarla a una famiglia di Campodigrano. L’unica disposta ad accogliere una bocca in più da sfamare è la famiglia più povera del villaggio, quella di Bronzo, un ragazzino muto.
Girasole verrà amata fin dal primo giorno dai suoi nuovi genitori, ricambierà il loro affetto e vorrà molto bene anche alla nonna, una figura saggia e rispettata in tutto il villaggio. La relazione profondamente fraterna con Bronzo è l’elemento più commovente della storia: i due bambini diventeranno infatti inseparabili, saranno sempre pronti a proteggersi a vicenda e a difendersi dalle angherie di Pescerauco, il bambino più perfido del villaggio.
La vera forza del romanzo sta nel racconto della vita che scorre giorno dopo giorno, nella narrazione di una quotidianità fatta di sacrifici, di lavoro nei campi, di preoccupazioni per la scarsità di cibo e denaro, ma soprattutto di gioia generata dall’unione e dall’amore familiare.
La storia sembra quasi sospesa in un tempo indefinito, e questo lo si deve al tono quasi fiabesco della narrazione. Credo che saranno molti i bambini che ne resteranno incantati.