Un dramma esistenziale alla Chandler: Doctor Reset, di Dario Neron
Quando sei al limite, hai solo due soluzioni davanti a te: andare avanti per vedere come finisce, o tornare indietro con la coda tra le gambe e in testa un dubbio che non si sgonfia più.
Quando sei al limite, devi scegliere se portarti dietro il ricordo, l’angoscia di un presente che non ti appartiene più, o decidere di cancellarlo.
A parole sembra pure facile. Tu cancelli parte della tua vita, e il resto va da sé. Ma se non fosse così facile? Se avessimo bisogno di qualcuno che lo faccia per noi?
Doctor Reset (Il camaleonte edizioni) è la storia drammo-filosofica di Frank che ricorda in un certo senso le atmosfere alla Chandler; è la storia di psicologo resettaro che su richiesta opera cancellazioni, rimuovendo il ricordo in modo graduale. Fin qui, potrebbe sembrare una cosa benemerita. Ma non è così. Avviene tutto in maniera illegale, con l’uso di sostanze che operano fin in fondo alla psiche, che avvelenano la mente col ricordo per poi, con passo finale, cancellarlo del tutto.
E chi ti assicura che dopo starai davvero bene? E se il dopo fosse peggio del prima?
Doc Frank sembra porselo e non porselo, il problema. Certo, è perseguitato dalla carenza di denaro, è alcolizzato e ha alle calcagna un detective che potrebbe incastrarlo da un momento all’altro. E poi, abbandonato dalla moglie Alessandra da cui ha divorziato, vilipeso dalla vita che va a rotoli, grasso, calvo e sminuzzato da quell’immenso tritarifiuti che è la società in cui vive. Frank è cinico, e non può altrimenti. Anche perché, in mezzo alla gente, appare sempre secondo il suo lato peggiore.
Di colpo appare Francesca, splendida ragazza inquilina del 27esimo piano, una bellezza mai vista prima (e non è solo un modo di dire, perché davvero Frank non ricorda d’averla mai vista), ragazza insicura ed evanescente che chiede di poter dimenticare il suo grande amore, un certo Alex.
Frank l’ammonisce sul rischio che corre sottoponendosi alle sue pratiche, ma alla fine accetta. E la ragazza precipita in un turbinio di sensazioni, voglie e disturbi, scoprendo che non riesce, non vuole, non può dimenticare. Nonostante tutto, però, lo supplica di andare avanti. Frank, allora, prende a cuore il problema, scoprendo il lato più sensibile della sua anima.
Il guaio è che, nella città apocalittica in cui vive, Doc s’imbatte in un’umanità che si aggira penosa ai limiti del sopportabile, dove il cinismo delle anime barcollanti che lo circondano si confonde con l’ipocrisia di chi invece sta dalla parte giusta, quella dei normali.
E tutto comincia a diventare un incubo, un precipizio scivoloso nel quale non esiste possibilità di uscita. Tra scene di sesso immaginario (a volte un po’ eccessive alcune descrizioni che non avvantaggiano la trama e il racconto), cazzotti e folli personaggi da nera favola urbana, Doc arriva alla fine a capire tutto, e quel tutto fa male.
Premio InediTO 2016, Doctor Reset è una bella prova iniziale del talento di Dario Neron, che di certo si farà sentire ancora, smussando magari qualche dettaglio, ma che già oggi è pieno di sorprese, scorre stilisticamente e avvolge con le parole, coi suoni, con le visioni.
La sua storia parla di gente comune, derelitta, gonfia di cattive realtà, che deve trovare il coraggio di andare avanti, di capire cosa succede. Ed è questo, forse, il modo migliore per trovarsi faccia a faccia con sé stessi, senza negare per forza la verità.
Anche quando potrebbe farci male.