Peter e Petra, di Astrid Lindgren
A volte si ha bisogno di storie semplici: storie che provengono da lontano, da un’epoca nella quale il tempo scorreva con un’altra velocità, storie di affetti, ricche di tradizioni e di quella fantasia genuina che la vita frenetica contemporanea ha quasi dimenticato.
Astrid Lindgren, scrittrice svedese conosciuta dal grande pubblico per le avventure di “Pippi Calzelunghe”, è una maestra nel narrare questo tipo di storie: fiabe d’altri tempi ambientate nella natura a ridosso del Natale o in una magica notte di maggio, racconti di amicizia e di speranza, di scoperta e di coraggio.
Un piccolo monello, due fratellini non più alti di una spanna, un vagabondo dal cuore grande, una bambola molto speciale… Peter e Petra, la raccolta di racconti di Astrid Lindgren pubblicata da Iperborea, affida al centro delle vicende il mondo dei più piccoli, le loro aspirazioni e le loro paure, i loro sogni e il loro intuito.
Una bella lettura per grandi e piccini, forse dalle trame un po’ datate, figlie della prima metà del secolo scorso, quando la letteratura per l’infanzia prendeva vita attraverso pochi, semplici elementi: un pizzico di magia, una tradizione da tramandare, un insegnamento da imparare, un valore da ricordare.
Ma proprio per questa ragione le storie di Astrid Lindgren affascinano: perché dopo quasi settant’anni dalla loro stesura ricordano al lettore moderno che vi sono emozioni, sentimenti, legami che non andrebbero mai dimenticati sulla strada della vita.
C’era come un tenue sfavillio di luce intorno a loro mentre danzavano, e a Gunnar parve di sentire della musica in lontananza, ma forse era solo la sua immaginazione. Tratteneva il fiato. Era la cosa più bella che avesse mai visto, e pensò che se la sarebbe ricordata per sempre, per tutta la vita.