Clown, di Quentin Blake
Arriva in Italia, pubblicato da Camelozampa, un gioiellino di libro firmato Quentin Blake: Clown.
Fra gli appassionati di libri illustrati pare superfluo fare un’introduzione per parlare di Quentin Blake, in quanto si tratta di uno dei più famosi illustratori contemporanei britannici, forse mondiali.
Per un pubblico più ampio, invece, si può quasi certamente rievocare lo stile di Blake citando un qualsiasi libro di Roald Dahl illustrato da quello stile leggero, fatto di “scarabocchi” d’inchiostro e macchie d’acquerello. Ecco, quello è l’inequivocabile marchio del nostro eroe Quentin Blake.
Quentin Blake è irriverente e divertente, sa catturare l’animo umano con acuta naturalezza e il suo Clown non è certamente da meno. Clown è un libro “muto” senza un testo da leggere, ma con immagini che parlano, si muovono e comunicano moltissimo pagina per pagina.
La gestualità dei personaggi è dinamica quasi quanto un’animazione, il clown protagonista di questa storia si muove e balla di immagine in immagine, agile ed espressivo.
Ogni personaggio con cui entra in contatto nel libro è allo stesso tempo semplice e particolare: dettagli che non solo arricchiscono la storia, ma contribuiscono alla narrazione.
Con poche linee e colori si definiscono caratteri amichevoli o diffidenti, irruenti o benevoli, ma si ha anche la sensazione immediata del tipo di ambiente in cui si sposta la vicenda, da quartieri agiati a case più umili.
Questo stile così fresco che sembra improvvisato sul momento non deve però trarre in inganno, perché il lavoro di Blake è frutto di un sottile studio per risultare spontaneo anche dopo decine di bozze e prove per rappresentare al meglio le emozioni e i comportamenti umani. Come lui stesso dichiara: “anche un solo disegno ha bisogno di un certo tempo di preparazione e pianificazione”.
La storia di Clown è quella di un pupazzo che, dall’essere gettato nella spazzatura con altri vecchi giocattoli, passa di mano in mano a vari passanti. Il suo animo vivace pare essere visibile solo dalla curiosità giocosa dei bambini, mentre per molti adulti non si tratta d’altro che di un rifiuto inanimato e senza valore.
La narrazione è perfettamente bilanciata tra l’essere incalzante e vivace, ma mai leggera o superflua, ogni dettaglio è essenziale e sa emozionare.
Proprio il valore per le piccole cose sarà il meccanismo che farà trovare al piccolo Clown una casa in cui essere apprezzato assieme agli altri giocattoli dimenticati, perché ciò che per alcuni è niente, per altri può essere moltissimo.
E questo libricino è decisamente una storia di valore.