Istantanee. Dieci racconti per sognatori diurni, di Matteo Zanini
Le ultime ore che il Fato ha deciso di concederci sono state forse più intense e significative di tutte le altre giornate trascorse insieme; sarà forse perché quando ci rendiamo conto di essere prossimi alla perdita di qualcuno, quest’ultimo ci diviene di colpo più importante di quanto avessimo mai potuto immaginare?
Istantanee. Dieci racconti per sognatori diurni (ABEditore) è il libro di un cantastorie, uno di quei trovatori che non esistono più, un menestrello che – cetra alla mano – intesse trame concatenando parole armoniose in lunghe collane di avventure.
È la storia di un’evoluzione, tanto dell’autore (alla quarta opera pubblicata) quanto dei suoi personaggi, spesso in cerca di risposte, di un amore mai provato, di una possibilità sprecata.
Dalla bambina che non sapeva sognare alla morte della Letteratura, dal cestino di Cappuccetto Rosso allo spirito femminile del lago, Istantanee invita il lettore a confrontarsi con il proprio io, a scorgere oltre l’apparenza, a capovolgere le sue certezze in un mondo più grande di quello che si è abituati a vedere ogni giorno.
Dieci racconti nei quali l’autore, Matteo Zanini, gioca con i veli dell’illusione e della realtà, attraverso i piani della fiaba e dell’introspezione; uno stile dai forti connotati emotivi, che pone al centro del palcoscenico della narrazione lo stato d’animo dei personaggi.
Istantanee è un libro di attimi, brevi lampi nella vita di anime d’inchiostro effimere ed evanescenti, scisse tra il passato e il futuro, immobili a cospetto del proprio Fato.
Il Destino è come un camaleonte in cima a un albero: basta un soffio di vento perché cambi colore.