I cuscini magici, di Evghenios Trivizàs
Arraffone I, sovrano di Uranopoli, è un re malvagio.
Sotto il suo regno sono vietati il carnevale e le domeniche, i parchi ed i luna park, le feste di compleanno e gli intervalli a scuola.
Ogni suddito deve lavorare senza sosta, adulare la figura del re, innalzare il suo nome con canti ed immagini.
Ma Arraffone I è un regnante triste perché non si sente amato:
“Potete spiegarmi” domandò loro, “perché i miei sudditi non mi amano? Ho emanato più di cinquanta leggi che stabiliscono che mi devono amare a più non posso, ma non vedo nessun risultato”.
Solo i fedeli cortigiani possono trovare risposta al cruccio del re: Arraffone I non è amato dal suo popolo a causa dei sogni. Di notte gli abitanti di Uranopoli sognano un mondo migliore, fatto di fiori e fuochi d’artificio, di rondini e candeline colorate, di domeniche e compleanni.
Vi è solo un modo pertanto per riuscire a farsi amare dai propri cittadini: distruggere ogni loro sogno, far sembrare migliore questo terribile mondo se paragonato ai peggiori incubi…
Evghenios Trivizàs, classe 1946, è uno dei più grandi scrittori greci contemporanei di letteratura per bambini. Il suo genio, capace di scavare solchi profondi nell’animo del lettore, esplode al termine della lettura in tutta la sua complessità e profondità.
I cuscini magici (edizioni Camelozampa, con traduzione di Tiziana Cavasino e illustrazioni di Noemi Vola) è un libro che tanto ha da insegnare ai più piccoli quanto da sedimentare nelle menti degli adulti.
Attraverso gli abitanti di Uranopoli, Evghenios Trivizàs ricorda a tutti noi che ogni società può cadere vittima di un Arraffone; tutti siamo responsabili del mondo nel quale viviamo e sognare un futuro migliore è il primo passo per crearne domani uno nuovo.