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I luoghi di Lovecraft – Novissima guida ad uso del viaggiatore

I luoghi di Lovecraft
I luoghi di Lovecraft

Mai avrei pensato di recensire una guida.

Figurarsi, poi, una guida per mondi sconosciuti, forse neppure reali (o no?). In ogni modo, questa Novissima guida che mi porta (ci porta, e chissà se torneremo indietro) nei Luoghi di Lovecraft, porta la firma di Nyarlathotep, servitore di Azatoth, e porta la data del 21 giugno 1937.

Egli scrive, introducendo la guida:

…Cari esploratori di terre sconosciute, questa agile guida illustrata è per voi. Vi sono racchiuse alcune destinazioni piuttosto affascinanti. Due caratteristiche singolari le uniscono: la prima è che quel misero scribacchino che portava il nome di Howard Phillips Lovecraft, defunto di recente, si è permesso di parlare diffusamente di tutti questi luoghi senza la mia autorizzazione. La seconda, essere luoghi da cui non sempre è agevole tornare. Anzi, in realtà la maggior parte dei viaggiatori non torna affatto…

Ora, non vorrei spaventarvi ma… debbo riconoscere che una siffatta introduzione sembra messa apposta per dissuadere, più che invogliare. E forse è proprio così.

Si respira, comunque, aria di mistero. Un mistero e un fascino oscuro che trapela dalla copertina, dalle illustrazioni di sporco carbone, essenziali e comunicative, e dalle foto che ingrigiscono l’animo e l’occhio che scorre lentamente le pagine, una per una, senza riuscire a staccarsi.

E come le guide a cui siamo abituati, quelle di sfavillanti colori, monti innevati, prati immensi e cieli azzurri, scorci di mare al tramonto, città infinite, anche questa guida pare avere il suo perché (non lo capirete subito, e nel frattempo sarete già troppo avanti con la lettura per tornare indietro).

Il fascino del proibito? Certo, come quelle cose da non fare da bambini che ti viene il fuoco nella pancia, e tu vai avanti anche se sai benissimo che sarebbe meglio tornare indietro.

E così, tra le righe impregnate di macabra ironia (chi lo ha detto che si può scherzare solo su certe cose? E poi, è come la medicina con lo zuccherino, no?) ci si avventura nei luoghi del New England, andando a Innsmouth e nei dintorni, per poi fare tappa ad Arkham, e poi ancora a Kingsport e a Dunwich (cambiereste idea, ma non lo fate proprio perché non sapete cosa vi attende). E poi, perché non una capatina a Providence e a Salem (sì, proprio quella Salem) guidati dalle parole (anche se sarebbe meglio non andare fino in fondo nella lettura) e dai passi dello sfortunato (?) Melvin B. Thomas, o andare in Antartide seguendo la luna di miele della carissima Ethel Hobson e suo marito Paul Dunphy sulle tracce degli Antichi, o ancora girovagare per città sepolte in Medio Oriente (vi dice niente la Città senza nome, nel deserto di Rub Al-Khali, o il nome di Alharazed, autore di un libro “…il più proibito tra i libri proibiti…”? Meglio così…).

Se poi vi venisse voglia di ascoltare il suono di un violino, perché non fare una capatina a Parigi alla ricerca di Erich Zann? Oppure, gustare un vermut pnakotico a Celephais, o sperimentare la Lacrima di Azatoth nelle Terre del Sogno, a Dylath – Leen. Dopo, sarà difficile riconoscervi.

In ogni pagina, troverete dove mangiare, dove dormire, cosa vedere (il più rapidamente possibile) e cosa comprare.

Come tutte le buone guide.

Oltre a tanti preziosi consigli (che all’inizio sottovaluterete, ma poi…).

Quindi, non posso che augurarvi buona lettura e, perché no, buon viaggio.

Ah, un ultima cosa…

Se per caso soffrite di qualche disturbo del viaggiatore, non fatevene un cruccio, non esagerate la situazione.

Potrebbe essere l’ultimo dei vostri problemi.

Enzo D'Andrea

Enzo D’Andrea è un geologo che interpone alle attività lavorative la grande passione per la scrittura. Come tale, definendosi senza falsa modestia “Il più grande scrittore al di qua del pianerottolo di casa”, ha scritto molti racconti e due romanzi: “Le Formiche di Piombo” e "L'uomo che vendeva palloncini", di recente pubblicazione. Non ha un genere e uno stile fisso e definito, perché ama svisceratamente molti generi letterari e allo stesso tempo cerca di carpire i segreti dei più grandi scrittori. Oltre che su MeLoLeggo, scrive di letteratura sul blog @atmosphere.a.warm.place, e si permette anche il lusso di leggere e leggere. Di tutto: dai fumetti (che possiede a migliaia) ai libri (che possiede quasi a migliaia). Difficile trovare qualcosa che non l’abbia colpito nelle cose che legge, così è piacevole discuterne con lui, perché sarà sempre in grado di fornire una sua opinione e, se sarete fortunati, potrebbe anche essere d’accordo con voi. Ama tanto la musica, essendo stato chitarrista e cantante in gruppi rock e attualmente ripiegato in prevalenza sull’ascolto (dei tanti cd che possiede, manco a dirlo, a migliaia). Cosa fa su MeLoLeggo? cerca di fornire qualcosa di differente dalle recensioni classiche, preferendo scrivere in modo da colpire il lettore, per pubblicizzare ad arte ciò che merita di essere diffuso in un Paese in cui troppo spesso si trascura una bellissima possibilità: quella di viaggiare con la mente e tornare ragazzi con un bel libro da sfogliare.

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