Bella e il gorilla, di Anthony Browne
C’era una volta un gorilla molto speciale, a cui era stato insegnato un linguaggio dei segni. Qualunque cosa desiderasse, poteva chiederla ai suoi custodi facendo dei segni con la mani. Sembrava avere tutto ciò che gli serviva…
Tutto. O quasi.
Ha inizio così Bella e il Gorilla (Camelozampa editore, trad. di Sara Saorin), la nuova fiaba di Anthony Browne, scrittore ed illustratore britannico, vincitore del Christian Andersen Award.
L’opera di Browne affida al disegno e alle parole il racconto di una storia vera, quella di Hanabi-ko, una femmina di gorilla nata nello zoo di San Francisco che nel corso della sua vita ha imparato la lingua dei segni americana (ASL) e ha “adottato” un piccolo gattino, proteggendolo e curandolo.
Storia di un gorilla “umanizzato” (che vive in una casa arredata, guarda la televisione, si riposa in poltrona sorseggiando una tazza di tè) e della sua tenera amicizia con una micina tutta occhi e pelo, che farà innamorare i più piccoli, Bella e il Gorilla è un’opera prevalentemente di immagini, disegni a colori espressivi e commoventi; un volume nel quale la narrazione è affidata soprattutto agli occhi dei protagonisti, da soli in grado di raccontare gioie, dolori, paure e speranze.
Un libro dedicato ai bambini di età prescolare che, con la sua genuinità carica di buoni insegnamenti, abbatte le barriere dei pregiudizi e parla ai piccoli lettori del domani di valori universali da preservare, come la solidarietà, la riconoscenza, l’amicizia.