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I delitti della Rue Morgue, di Edgar Allan Poe

Il maestro del terrore E.A. Poe in quello che è considerato il primo racconto poliziesco della storia della letteratura.

I delitti della Rue Morgue
I delitti della Rue Morgue

Pubblicati singolarmente nel 1841 e per la prima volta in volume nel 1845, con questo racconto Poe segna le origini del giallo moderno, introducendo nella letteratura il celebre personaggio dell’ispettore Auguste Dupin, investigatore dotato di un intuito straordinario.

Siamo a Parigi nel 1841, rione Saint-Roch. Nel cuore della notte, dal quarto piano di un appartamento della Rue Morgue si odono urla agghiaccianti. I gendarmi, richiamati dalle grida delle vittime e del loro assassino, trovano la porta sbarrata dall’interno. Costretti a sfondarla, scorgono davanti a loro uno scenario sconvolgente: il corpo sfigurato della giovane Camille incastrato nella cappa del camino e, nel giardino sottostante, il cadavere della madre, Madame L’Espanaye, atrocemente mutilato e con la gola tagliata. La polizia brancola nel buio: la porta e le finestre dell’appartamento sono ermeticamente chiuse dall’interno… da dove è fuggito l’assassino? I vicini affermano di aver udito, oltre alle urla delle vittime, le imprecazioni di un francese e una seconda voce stridula e irriconoscibile che sembrava esprimersi in un idioma ignoto.

Per la polizia si tratta di un enigma irrisolvibile, ma non per il geniale investigatore Auguste Dupin che, grazie alle sue conoscenze in città, riesce a ottenere l’autorizzazione per fare un sopralluogo sulla scena del crimine. Lo accompagna un giovane amico straniero, che è anche la voce narrante. Dopo aver osservato ogni particolare, Dupin sviluppa la sua tesi.

Un piccolo particolare non sfugge all’attento ispettore e potrebbe portare a una clamorosa svolta nelle indagini, svelando l’identità di un assassino dalle sembianze spaventose…

Lo stile di scrittura di Poe si compone di ossessioni, fobie e intricati intrighi della psiche che lo scrittore, come nessuno altro prima di lui, ha saputo rappresentare con intensità ineguagliata. Con I delitti della Rue Morghe, lo scrittore americano fonde elementi prevalenti nel romanzo gotico e nella letteratura dell’orrore e pone le basi per la nascita del racconto poliziesco e del giallo psicologico. Poe è infatti stato il primo a creare un poliziotto detective: Auguste Dupin, un personaggio che, con il suo acume e le sue straordinarie capacità intellettive, fu d’ispirazione a Conan Doyle per la creazione del celebre Sherlock Holmes.

Monsieur Auguste Dupin è un gentiluomo parigino, un passeggiatore svagato e curioso che esplora la città in lungo e in largo notandone ogni aspetto e contraddizione, restando al contempo celato allo sguardo della massa. Vive isolato in una grande casa vuota e ha una mente così acuta da dare l’impressione di poter leggere i pensieri altrui. È un personaggio romantico, decadente, quanto mai attuale, che sfrutta le proprie geniali capacità per risolvere i casi più enigmatici e i delitti più efferati.

Il primo caso di questo geniale detective, I delitti della Rue Morgue, riveste quindi una grande importanza letteraria in quanto si tratta della nascita di un nuovo genere, il poliziesco, basato sul metodo d’indagine e sui sistemi di causa-effetto. Grazie alle sue acute osservazioni, Dupin intrappola il lettore e lo invoglia a seguirlo nei suoi ragionamenti, invitandolo a capire qual è la pista giusta da seguire nelle indagini, ma soprattutto sfidandolo nel gioco più bello di un giallo: la scoperta del colpevole.

Il finale del racconto nasconde un colpo di scena che fa assumere alla storia una venatura horror che si può dire tipica di Poe, quasi un marchio di fabbrica che conferisce all’opera un tocco di riconoscibilità.

I delitti della Rue Morgue resta, a distanza di anni, un punto di riferimento per la narrativa del mistero e noir, un’opera senza tempo da leggere e rileggere per confermare la grandezza di Edgar Allan Poe, uno dei più grandi scrittori del Novecento.

Salvatore Chianese

Salvatore Chianese è sociologo e vive e lavora a Napoli. Soffre di svariate “malattie artistiche”, in particolare una mania ossessivo compulsiva per la lettura, la musica e il cinema. Sin da bambino è attratto dal mondo dell’occulto, del mistero e dell’horror. È cresciuto ascoltando la musica dei Queen, per poi innamorarsi di Led Zeppelin, Black Sabbath, Metallica, Iron Maiden, Y.J. Malmsteen… insomma tutto il rock hard and heavy. Nutre una venerazione per Stephen King e E.A. Poe. Le letture che hanno segnato la sua esistenza sono Dracula di Bram Stoker, Il fuggiasco di Carlotto e Il conte di Montecristo di Dumas. Adora viaggiare, mangiare (tanto e bene) e l’isola di Cuba, la perla dei Caraibi. Cosa fa su MeLoLeggo? Legge, recensisce, critica ma, soprattutto, cerca di sedare le frequenti crisi di astinenza da libri.

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