L’Eco del Bosco, di Marco Iosa
L’Eco del Bosco è un giornale scritto da e per animali. La stana coppia di giornalisti che incontriamo tra queste pagine sono un lupo e una pecora, un accostamento non certo naturale, anzi. All’inizio l’attrito tra i due si sente, soprattutto dalla parte di Lupo, un giornalista ormai navigato che si vede affiancato alla giovane e inesperta pecorella Polly Pec. Ma le storie non sono tali se non hanno delle evoluzioni e, con un po’ di scaltrezza da lupo e sensibilità ovina, i due si faranno strada alla caccia di scoop per la rubrica “Stranimali. Casi strani tra gli animali”.
Il loro compito è trovare la notizia bizzarra, scrivere di animali fuori dall’ordinario e storie pazzesche, ma in realtà ciò che trovano sono animali straordinariamente normali che, per un motivo o per l’altro, rivelano la loro forza e sensibilità nell’affrontare la vita con le loro doti uniche.
L’Eco del Bosco ci racconta in realtà il significato di inclusività, il rispetto per chi è diverso e cosa significa dare retta ai pregiudizi, ma anche quanto sia importante l’accettazione di se stessi. Lo stesso Lupo, all’inizio molto restio e rude nel lavorare con una pecora, imparerà ad andare oltre gli stereotipi che definiscono una specie e apprezzare la sua collega per le sue vere potenzialità.
L’autore, Marco Iosa, sfrutta uno stile divertente, e non fa mai mancare riferimenti o battute capaci di far sorridere i grandi, oltre che i bambini. La redazione de L’Eco del Bosco ricorda un po’ l’impostazione dei vecchi film noir dove il capo redattore è un burbero simpatico e i reporter hanno un ottimo istinto per le notizie e qualche screzio di rivalità, ma le storie narrate rispecchiano bene lo scenario attuale e sensibilizzano senza edulcorare troppo la lezione come a volte accade con le storie per bambini.
Personaggi simpatici e stilizzati con forme semplici quelli disegnati da Giovanni Nori. Col tratto un po’ grezzo in stile matita o carboncino in scala di grigio, restano in tema con il bianco e nero delle testate giornalistiche e si accordano bene alla narrazione di Marco Iosa.
Apprezzo molto i libri ad alta leggibilità, e questo in particolare è inclusivo anche nella forma. “Alta leggibilità’ significa che il testo è impostato in maniera più facile da leggere per chi ha particolari problemi di lettura come dislessia o disturbi nell’apprendimento. I caratteri utilizzati e la loro disposizione all’interno della pagina rendono tutto più fluido e incoraggiano alla lettura.
Se le storie di Lupo e Polly vi ispirano o vi hanno già appassionati, il vero scoop in arrivo è che i due saranno protagonisti di un altro volume, edito sempre da Camelozampa: L’Eco del Bosco 2 – Il giallo del pangolino giallo.
Non perdetevelo!