La bambina di ghiaccio e altre fiabe, di Mila Pavićević
Cosa c’è di più tradizionale di un “C’era una volta”? Tutte le fiabe perfette iniziano così. Ma non fatevi ingannare dal più classico degli incipit, perché potreste rimanere piacevolmente catturati dalla raccolta di storie contenute ne La bambina di ghiaccio e altre fiabe di Mila Pavićević, uscita in Italia per Camelozampa con traduzione di Elisa Copetti e illustrazioni di Daniela Iride Murgia.
La penna di Mila Pavićević, giovane scrittrice croata, si muove sulla base delle fiabe classiche senza tempo, ma le attualizza sapientemente e vi aggiunge una buona dose di ironia, destabilizzando il lato irrazionale di cui sono cosparse.
I personaggi cardine ci sono tutti: principi, fate, regine, gnomi, animali parlanti e persino pagliacci, ma le sfumature che definiscono i loro caratteri sono talvolta inusuali e inaspettate. È così che ci imbattiamo in fate femministe e pettini magici “made in India”, dame che conversano con cactus e cavalli-bambini.
Mila Pavićević gioca accostando aggettivi inediti e strambi ai classici personaggi fiabeschi e ci propone descrizioni poetiche e talvolta conclusioni del tutto spiazzanti. Se nelle fiabe comuni sono gli atti pratici che fanno evolvere i personaggi, tra le sue pagine a diventare il punto focale della storia sono gli stati emotivi: nella sua narrativa, la capacità di essere tristi e allo stesso tempo trovare la felicità può valere le sorti di un intero regno.
Ci si muove per “stereotipi resi non convenzionali”, il ché può sembrare strano, ma di fatto porta un’aria di freschezza, conducendoci per vie inesplorate del già di per sé surreale universo fiabesco.
Proprio rimanendo in tema di surrealismo, di questo libro non si possono tralasciare le raffinatissime illustrazioni di Daniela Iride Murgia.
Le figure che accompagnano il testo rispecchiano pienamente questo ribaltamento del classico a favore di qualcosa di nuovo e sorprendente. Murgia lavora prendendo come riferimento una raccolta di illustrazioni e incisioni del XIX secolo disposte a collage e caratterizzate da sfumature oniriche, aggiungendovi dettagli che vanno oltre le descrizioni del testo e che impreziosiscono e demarcano ancora una volta la sensazione di assurdo di cui sono intrise queste fiabe.
La bambina di ghiaccio e altre fiabe potrebbe essere una raccolta di storie appartenente alla tradizione folkloristica di qualsiasi paese europeo, eppure di tradizionale hanno ben poco: quando ci pare di aver scovato il solito cliché e la nostra attenzione inizia ad adagiarsi su qualcosa che abbiamo l’impressione ci sia familiare, ecco che una semplice svolta narrativa ribalta per sempre quel “C’era una volta”.
Con la sua penna Mila Pavićević ha saputo tessere una raccolta di fiabe nient’affatto scontate.