Applaudire con i piedi, di Anna Rollando
Alphonse de Lamartine diceva che “La musica è la letteratura del cuore, comincia dove finisce il discorso”.
E con i suoi due volumi Applaudire con i piedi (Graphofeel edizioni), la musicista Anna Rollando ci accompagna a scoprire le stanze di un cuore palpitante, che ha il suo inizio dinnanzi a un pentagramma e a una sala in silenzio.
Difficile ingabbiare i due volumi di Applaudire con i piedi nelle maglie della categorizzazione letteraria: Anna Rolando scrive un’opera in divenire, nella quale il secondo capitolo è la naturale prosecuzione di un sapiente lavorio alla scoperta a tutto tondo della musica classica.
Dal saggio tecnico al libro-curiosità, dai capitoli dedicati all’approfondimento storico agli excursus sulla “vita vera (e curiosa) del musicista”, l’opera di Anna Rollando è una chicca non solo per gli appassionati del genere musicale classico ma anche — e, oserei dire, soprattutto — per coloro che della musica classica non sanno assolutamente nulla, per tutti quelli che fino ad oggi hanno rischiato di cadere tra le braccia di Morfeo al terzo minuto consecutivo del concerto di Capodanno trasmesso dalla Rai, per chi ha sempre snobbato una forma d’arte che mai è riuscito davvero a comprendere.
L’autrice ci guida alla scoperta di un mondo ricco non solo di emozioni e passioni, ma anche di spirito di sacrificio e dedizione.
Mentre il primo volume è dedicato alla scoperta di una realtà che inconsapevolmente è già attorno a noi (dagli spot pubblicitari alle colonne sonore dei film, dai concerti alle lezioni di musica a scuola), il secondo capitolo del viaggio è improntato maggiormente sul mestiere del musicista, un’avventura meravigliosa (e mai scontata) tra alti e bassi nella lotta per vivere di arte.
Un’opera che riesce nell’arduo intento di unire la divulgazione alla puntualità descrittiva, il coinvolgimento alla chiarezza espositiva.
Applaudire con i piedi è un messaggio d’amore incondizionato, dedicato ad una forma d’arte complessa quanto affascinante, come la vita.
“La vita imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita.”
Oscar Wilde