Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici
Non mi scorderò mai di quell’avvenimento
nella vita delle mie rètine stanche.
Non mi scorderò che nel mezzo del cammino
c’era una pietra
c’era una pietra nel mezzo del cammino
nel mezzo del cammino c’era una pietra.
Carlos Drummond de Andrade
È una storia intimista e nostalgica quella raccontata da Daria Bignardi nell’opera Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici (Einaudi editore), la narrazione dell’infanzia e della crescita dell’autrice attraverso i volumi che più l’hanno segnata.
E se è vero che tutti vorremmo pensare alla lettura solo nella misura in cui ci fa stare bene, è altrettanto corretto ritenere che, in verità, i libri che più segnano il percorso di un essere umano sono quelli che maggiormente scuotono fino alle lacrime, sono quelli capaci di tenere svegli nel cuore della notte, mostrando parti del proprio essere che neppure si era consapevoli di avere.
Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici è un’opera che mischia il memoir al saggio letterario, alla scoperta di autori ed opere dal fascino irresistibile. Dall’abisso di Nietzsche a Il demone meschino di Fëdor Sologub, da La foresta della notte di Djuna Barnes alle poesie di Carlos Drummond de Andrade, l’autrice avvia un vero e proprio dialogo con il lettore, interrogandosi sull’impatto che i libri dolorosi hanno sulla crescita e lo sviluppo di un individuo, nonché sui meccanismi dei ricordi.
È un viaggio scandito dai 12 mesi dell’anno insieme a Daria Bignardi che, in poco più meno di 200 pagine, si mette a nudo nel ricordo di ciò che è stata, del percorso letterario e di vita che l’ha condotta fino a oggi: una ragazzina cresciuta a pane e libri, un’adolescente ammaliata dalla letteratura che sapeva parlare del dolore e ci sguazzava fino ai meandri più oscuri, una donna intraprendente quanto timorosa dell’ansia che la attanaglia ciclicamente.
Al termine della lettura non potrete fare a meno di emulare l’autrice: volgete lo sguardo verso gli scaffali della vostra libreria di casa ed afferrate i libri che più vi hanno “rovinato” la vita. Provateci: rimarrete sconvolti nell’accorgervi di quanto ognuno di quei volumi assomiglia alla persona che ogni giorno vedete attraverso lo specchio, in un binomio perfetto di dolore e speranza, come solo i libri migliori sanno essere.