Drive-in. La trilogia, di Joe R. Lansdale
Einaudi editore raccoglie in unico volume la trilogia horror di Joe Lansdale composta da: Il drive-in (The Drive-In: A “B” Movie with Blood and Popcorn, Made in Texas, 1988), Il giorno dei dinosauri (The Drive-In 2: Not Just One of Them Sequels, 1989), La notte del drive-in 3. La gita per turisti (The Drive-In: The Bus Tour, 2005), con traduzione di Vittorio Curtoni, Delio Zinoni e Alfredo Colitto.
Lansdale, famoso per la sua capacità di muoversi tra diversi generi letterari, descrive in quest’opera un mondo tra il fantastico e il surreale, con numerosi spunti tra il pulp e il cinema splatter.
L’ambientazione del romanzo nella sua prima parte si svolge in un grande drive-in del Texas (tra i luoghi più spesso citati nei romanzi dell’autore) chiamato Orbit. È un venerdì sera e il cinema è stipato di gente che si accalca alle casse per fare incetta di popcorn e Coca-Cola, pregustando il programma in visione: la Grande Nottata Horror.
Gli ignari spettatori ancora non sanno che di lì a poco saranno loro a diventare i protagonisti di un vero e proprio incubo restando intrappolati all’interno del drive-in.
Quelle che prima erano soltanto scene di un film e orrendi B-movie si trasformano nella realtà fatta di mostri a due teste, cannibalismo e violenza. Il Re del Popcorn — nato dalla fusione di due persone in una attraverso un fulmine blu — sembra essere lo strumento utilizzato da misteriose forze superiori per governare le menti dei prigionieri. Il mostro rappresenta la sintesi perfetta delle conseguenze peggiori del consumismo sfrenato della società americana.
In quello che sembra l’epilogo della storia, i protagonisti riescono a trovare una via d’uscita dal drive-in per poi scoprire che il mondo non è più lo stesso di prima.
La trilogia prosegue così con Il giorno dei dinosauri, o Il drive-in 2, dove i personaggi sopravvissuti si aggirano in un paesaggio irriconoscibile, popolato da dinosauri e strane creature oscure. Lasciato il drive-in, alcuni uomini hanno deciso di stabilirsi in una comunità, mentre altri sono rimasti accampati vicino alla riva di un fiume fino all’incontro con l’affascinante Grace. La ragazza stava per affondare nel fiume all’interno di un auto, ma viene fortunatamente salvata. Insieme a Grace, il gruppo comincerà a cercare una ragazzina scomparsa, avventura che li porterà a fare altri spaventosi incontri.
Lansdale però ha deciso di aggiungere un’ultima inquietante avventura alla saga: La notte del drive-in 3.
Quest’ultima parte si discosta leggermente dalle prime due per una narrazione più onirica, a tratti delirante, che sfocierà poi in un epilogo più vicino alla fantascienza.
Jack, il protagonista, preoccupato della fine dell’equilibrio di quello pseudo-mondo, decide di intraprendere un viaggio alla fine della strada del mondo conosciuto. A bordo di un vecchio bus dotato persino di galleggianti, Jack e i suoi amici solcheranno le acque di un fiume immenso, saranno divorati da un enorme pesce e finiranno per approdare su un’isola con una scala puntata verso il cielo, salendo la quale giungeranno dove tutto ha avuto inizio. Il finale ad effetto stravolge il senso della storia cambiando quella che finora sembrava la direzione presa nei primi due libri della saga. L’epilogo vira infatti verso un significato più profondo, trascendentale, portando a esaltare la riflessione sulla dicotomia vero/falso, reale/non-reale tipica della fantascienza nata dalla penna di Philip K. Dick che Lansdale sembra voler omaggiare in questo terzo e ultimo libro della trilogia.
La fantascienza e il discorso più intimo sulla creazione e la vita degli uomini prende il posto centrale che fino a quel punto era stato prerogativa della critica alla società americana, al suo consumismo ossessivo e alle sue deformazioni fatte di fanatismo religioso, passione per le armi e ipocrisia dilagante.
I temi e i generi affrontati in questa trilogia sono tanti, forse troppi, un misto di fantascienza, horror, grottesco, humor nero che vanno a mescolarsi e compenetrarsi al tempo stesso. Resta comunque da ammirare la stupefacente libertà espressiva che contraddistingue Lansdale, che in questo volume sembra aver racchiuso il proprio manifesto stilistico. È un Lansdale a ruota libera, folle e divertente, tra lo splatter e l’erotico. Non tutti lo considerano il suo miglior libro, qualcuno lo amerà, altri meno, ma di sicuro è il più autentico, ed è per questo che la trilogia del drive-in resta una lettura memorabile.