Quartetto, di Jean Rhys
È difficile descrivere l’emozione che dalle sfoglie di carta di questo romanzo si propaga lungo le dita del lettore, per poi avvolgerlo tutto. L’autrice è la stessa di Wide Sargasso Sea, volume mai tradotto in Italia e per questo poco conosciuto, che racconta delle vicende antecedenti al ben più noto Jane Eyre, di Charlotte Brönte.
Quartetto, edito nella collana Sperling Paperback nel 1993, è la storia di Marya, una ragazza inglese dal passato turbolento che si sposa con un polacco e che si trasferisce con lui a Parigi. I problemi sorgono nel momento in cui lui viene arrestato e lei si ritrova a dover cercare disperatamente una soluzione per andare avanti: ha bisogno di aiuto e soldi, e trova entrambe le cose nella forma di una nuova conoscenza.
Marya non viene descritta come particolarmente bella ma, ad essere sinceri, di lei tutto si percepisce solo attraverso pensieri e gesti. Si tratta di una peculiarità dello stile di Jean Rhys: non è esplicita in ciò che descrive, ma non manca mai di accuratezza; ogni dettaglio respira e si eleva nel concreto attraverso uno sguardo, un pensiero, una smorfia. Senza neanche accorgersene, il lettore viene rapito da un cambiamento nel ritmo, da un rapido spostamento dell’attenzione, ed è in questo modo che Jean Rhys, con pennellate lente e studiate, regala una più ampia prospettiva del quadro nella sua interezza, descrivendo le opinioni e idee di un altro personaggio ancora. È una corrente, un dialogo ininterrotto che diventa via via sempre più appassionato.
Persino Parigi, città dove le vicende sono ambientate, non è solo un luogo sullo sfondo, ma diventa parte integrante della stessa Marya, contribuendo a creare un forte sentimento di empatia. Così, quando la ragazza cammina lungo le strade si può percepire tanto l’odore della pioggia quanto l’umido tra le ossa; mentre è seduta al tavolino di un caffè, ecco giungere alle narici l’aroma dell’infuso e il suono metallico dei cucchiaini che sbattono contro il bordo delle tazzine.
L’autrice è così brava a trasmettere emozioni reali che, giunti all’ultima pagina, non si può fare a meno di sentirne la mancanza.
Un breve passo tratto dal libro (in lingua originale):
“But of course it wasn’t a love affair. It was a fight. A ruthless, merciless, three-cornered fight. And from the first Marya, as was right and proper, had no chance of victory. For she fought wildly, with tears, with futile rages, with extravagant abandon – all bad weapons.”
Ciao,
ho trovato per caso questa pagina cercando informazioni su Jean Rhys. La tua recensione mi è piaciuta e m’ha fatto venire voglia di leggere il libro. Devo però segnalarti un errore: di “Wide Sargasso Sea” esiste una traduzione italiana, quella di Adriana Motti del 1980 (“Il grande mare dei Sargassi”), tuttora disponibile presso Adelphi.
Buona serata e buon lavoro!
Ciao Nadia, mi spiace per la svista e ti ringrazio davvero molto per la segnalazione. Continua a leggerci comunque… e facci sapere cosa ne pensi di Quartetto!