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Ultimi quaranta secondi della storia del mondo, di Stefano Santarsiere

Ultimi quaranta secondi della storia del mondo

Prima di tutto il titolo: “Ultimi quaranta secondi della storia del mondo” è un titolo evocativo e imponente, che invita la curiosità a farsi strada e inerpicarsi tra i pensieri. Non è un romanzo che racconta un’epopea sulla distruzione del pianeta, ma un ritratto attento – sulle note del thriller – di una realtà provinciale, di un microcosmo che funge da specchio di una realtà più grande e della vita tutta, così come la conosciamo e non conosciamo.

Tutto ha inizio con un omicidio commesso in un caldo giorno d’agosto in un piccolo paese nella provincia di Potenza. Lo sfortunato è don Pietro Miraglia, parroco tanto amato per la sua bontà quanto criticato per l’eccessiva disponibilità da lui sempre dimostrata anche nei confronti di persone bisognose ma poco raccomandabili. Nella sua assenza, don Pietro fa da filo conduttore a tutta la vicenda e da legame tra tutti gli altri personaggi del romanzo, da Antonio Sparagno, il commissario che conduce le indagini, al curioso  Giovanni Belisario, insegnante vedovo, da Roberto Bradadich, giovane appena tornato da Parma al suo paese natio, a Iacovino, gestore del più conosciuto videonoleggio della zona, senza tralasciare Mimmo Coppola, giornalista senza scrupoli, o il più ambiguo Don Valerio.

Lo stile, limpido e scorrevole, fa da ottimo accompagnamento ad una trama che si infittisce gradualmente, ben progettata e ricca di colpi di scena. Mirabile in questo senso è la capacità dell’autore, Stefano Santarsiere, di scandire i tempi tra narrazione e descrizione, di lasciar affiorare i rapporti tra i personaggi e le peculiarità di ciascuno con naturalezza e, spesse volte, poesia.

“Ultimi quaranta secondi della storia del mondo” è un romanzo affascinante, le cui pagine vanno al di là di ciò che raccontano, in una dimensione del reale che è propria della storia, inarrestabile e irrazionale, dell’umanità.

Alice de Carli Enrico

Alice de Carli Enrico è traduttrice e giornalista freelance. Ha cominciato a leggere romanzi all'età di 8 anni e non ha più smesso. È appassionata di scrittura e lettura, dell'uso corretto della lingua italiana, di viaggi lunghi ed economici, del suono delle parole e di mari in tempesta. Ovunque vada porta sempre un libro con sé, l'unico oggetto in grado di renderla quieta anche nelle più improbabili situazioni. Cosa fa su MeLoLeggo? Scrive recensioni, dirige le pubblicazioni, revisiona racconti e romanzi dando la caccia all'errore con la meticolosità di un cecchino (a volte gli stessi scritti tremano dalla paura). Lavora tanto e consuma poco: necessita solo di una coperta, un divano e ovviamente un libro.

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