Nuova uscita per Graphe.it: La dispensa delle spezie e delle erbe, di Roberto Russo e Natale P. Fioretto
Graphe.it edizioni presenta una nuova uscita: La dispensa delle spezie e delle erbe. Cucinare con le spezie e le erbe aromatiche, di Roberto Russo e Natale P. Fioretto. Il libro si presenta come un interessante prontuario-ricettario, un aiuto per utilizzare al meglio spezie ed erbe che si trovano nelle nostre cucine. Il profumato e misterioso mondo delle spezie è, da sempre, fonte di ispirazione non solo per narrazioni dai risvolti ora piccanti ora incantati, ma anche per i molti piatti che ogni giorno prepariamo per nutrirci. I due autori presentano le spezie e le erbe aromatiche, le loro caratteristiche, i pregi e gli usi con alcune schede di approfondimento.
“Il peperoncino (capsicum annuum), chiamato anche «capsico», «pepe cornuto» o «pepe rosso», è una pianta erbacea annuale, originaria del Messico e appartenente alla famiglia delle Solanacee. Ha fusto eretto, foglie strette di un bel colore verde, mentre i fiori bianchi presentano una particolare forma a stella con stami di colore giallo. Il frutto, ovvero il peperoncino vero e proprio, è una bacca che può avere colore rosso, verde o giallo e che ha dimensioni e forma diverse in base alla varietà. Ha forma bislunga e conica «a sigaretta», con l’apice appuntito e a volte ricurvo, oppure tondeggiante, «a ciliegia». Internamente possiede numerosi semi a forma di piccoli dischetti giallognoli, nei quali si trova la maggior concentrazione di capsaicina”.
Gli autori. Natale Fioretto è docente di lingua italiana e di traduzione dal russo presso l’Università per Stranieri di Perugia. Si occupa da anni di metodologia dell’insegnamento della lingua italiana come L2. È appassionato di Valdo di Lione e Francesco d’Assisi. Oltre a varie pubblicazioni, per la Graphe.it ha curato la traduzione in italiano delle opere di Mario Quintana.
Roberto Russo è nato a Roma e vive a Perugia. Dottore in letteratura cristiana antica greca e latina, è appassionato del profeta Elia. Segue due motti: “Nulla che sia umano mi è estraneo” (Terenzio) e “Ogni volta che sono stato tra gli uomini sono tornato meno uomo” (Tommaso da Kempis). In questa tensione si dilania la sua vita. Tra le altre cose, è blogger su varie testate di nanopublishing.