Nuova uscita per Marcos y Marcos: Grandi ustionati, di Paolo Nori
“Ma la cosa più brutta, di cadere giù per le scale, non è quando prendi la botta che ti fa male, la cosa più brutta è il momento che te sei per aria, le gambe in avanti, ti rendi conto la botta, è questione di poco, sta per arrivare.”
Non si ricorda, Learco, che a un certo punto si è alzato in piedi nella macchina in fiamme Ochèi, ochèi, si è messo a gridare.
E quando l’egiziano che l’ha tirato fuori gli racconta l’incidente per filo e per segno gli vengono, a Learco, delle reazioni sentimentali, ma non è lui è il posto, pensa Learco, che provoca delle reazioni sentimentali, perché la prima volta che l’han messo in piedi sulle
sue gambe dopo le operazioni, un’infermiera, gli ha detto sua mamma che si è messa a piangere, quando l’ha visto che camminava, dopo trenta giorni che lo vedeva sempre steso sul letto. Queste sono le nostre soddisfazioni, ha detto questa infermiera, al reparto Grandi ustionati dell’ospedale maggiore di Parma.
L’autore. Paolo Nori non sa mai cosa scrivere in queste note dove dovrebbe far finta di non essere lui e fare capire che è bravo, e intelligente, e modesto, e che ha scritto un mucchio di libri che son piaciuti anche ai giurati dei premi letterari e hanno avuto successo anche oltre confine.
L’illustratore. Giuliano Della Casa è nato a Modena nel 1942. Cresce nell’Emilia di Spatola, Ghirri, Parmiggiani, e quella rete aperta e vivacissima di scrittori, musicisti, artisti visivi segna la sua formazione accanto alle Scuole d’Arte. Si afferma presto come pittore, dalla prima personale a Modena nel 1966 espone i suoi acquarelli in Italia e nel mondo, fino a considerare la California una seconda casa, e la sua opera conserva e sviluppa la larghezza delle origini. È tutto nel titolo di una mostra a cui partecipa a Tokyo, “Parole, Immagine, Oggetto”: pittura e illustrazione, editoria artigianale e ceramica, ‘poesia di terracotta’, la passione di un artista per la materia, gli incroci, le mescolanze. Illustra monumenti letterari come il manuale di Pellegrino Artusi e il Gargantua e Pantagruel di Rabelais, realizza copertine, lavora con scrittori e poeti alla concezione di opere che intrecciano parole e immagini, disegna bozzetti di scena per il teatro.
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