Il lato oscuro, di Alessandra Camanini De Paoli
Uscito a marzo di quest’anno, “Il lato oscuro” è la seconda opera della giovane autrice Alessandra Camanini De Paoli, esordiente nel 2010 con “Volevo dirtelo”. Un libro intenso, dai toni forti, che scandaglia la natura umana tra sofferenze e contraddizioni. Il protagonista è Writer Navarra, un giovane e triste ragazzino che cerca, con i mezzi e le possibilità che ha a disposizione, di vivere e affrontare la vita. Una famiglia assente e distratta, la totale e alienante mancanza di dialogo o di contatto con i genitori, i difficili rapporti con gli altri ragazzini della sua scuola portano Writer ad interessarsi di psichiatria un giorno che, per caso, si imbatte in un libro che tratta proprio di un “lato oscuro”, quello dell’animo umano segnato da sofferenza, devianza, forse follia. Alimentato nel suo agire dal profondo dolore e vuoto che lo abitano, cercando una speranza e forse un perché, cerca una soluzione iniziando a studiare la mente umana, le ragioni che stanno alla base di scelte devianti e oscure… Eppure, la lettura del mondo, così analitica e profonda, sembra quasi avvicinarlo di più alle cose, pur nel dolore e nel desiderio di vendetta che lo consumano.
“Da qualche parte ha letto che chi ha cattive intenzioni, come uccidere o suicidarsi, lancia dei segnali che spesso le persone attorno non riescono a decifrare perché, nella grande normalità, gli esseri umani trasportati nella società di oggi vivono come se avessero delle bende sopra gli occhi e distrattamente si lasciano sfuggire le piccole cose, i particolari che invece fanno la differenza. A Writer tutto questo non accade, perché lui i segnali prima dello ‘tsunami’ li sente e sa di non sbagliare”.
Senza ipocrisia e senza paure, Alessandra Camanini De Paoli regala un’avventura intensa nell’animo umano, un viaggio che spaventa ma affascina per quanta cruda realtà è stata capace di descrivere senza moralismi e finzioni, ma con tanta umanità. Tutti abbiamo un nostro lato oscuro, ma in quanti hanno il coraggio di guardare, e accettare, il proprio?
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