Bagna i fiori e aspettami, di Lidia Ravera
Se anche non aveste mai letto “Piccole donne”, ne avrete sicuramente sentito parlare, perché il romanzo di Louisa May Alcott, pubblicato per la prima volta nel 1868, è da più di un secolo un grande classico dell’infanzia. È stato un libro amato anche da Lidia Ravera, la nota scrittrice torinese che, nel 1986, ha deciso di scriverne una versione più moderna e attuale. Si intitola “Bagna i fiori e aspettami” e viene riproposto quest’anno dalla casa editrice et al.
La gioia di ritrovare tutte e quattro le sorelle March, ora Lazzarini, tra le vie di una Roma tutta italiana, è di per sé una sensazione unica. Ritrovarsi, invece, tra i pensieri e le percezioni che Jo/Giò ha del mondo, è impagabile, perché Lidia Ravera ha saputo tanto lasciarne intatto lo spirito e l’ironia quanto rappresentarne le debolezze e le fragilità. La Giò di “Bagna i fiori e aspettami” è una giovane donna spigliata e coraggiosa, che guarda al mondo con una curiosità quasi patologica:
“La maledetta curiosità non mi dà tregua, lavora nel corpo sano delle mie convinzioni razionali come una cellula cancerogena, moltiplicandosi a mia insaputa e nutrendosi della mia stessa vitalità.
Soffro ormai di incalcolabili metastasi.”
Le sorelle di Jo/Giò, come spiega la stessa Ravera, riportano la medesima ripartizione del femminile utilizzata nell’intramontabile originale, ma qui “Meg/Margherita è diventata una di quelle giovani intelligenti che trovano la pace dei sensi soltanto nel sovrapporre a qualunque moto dell’anima l’opportuna spiegazione psicoanalitica. La buona Beth/Bettina, è diventata una ragazza un po’ esoterica, distaccata e contemplativa e fissata con la meditazione… fra Herman Hesse e Bagwaan il santone. La civetta Amy/Amelia è una piccola narcisista decisa a sfondare come fotomodella o moglie di Vip o valletta televisiva”.
A parte le analogie tra i personaggi, la storia riprende solo vagamente quella originaria, potendo così presentarsi come un romanzo del tutto nuovo, con nuovi personaggi, un’avventura mozzafiato e non solo Roma, ma ben tre continenti a far da cornice. Tra imprevisti, fughe e lacrime, “Bagna i fiori e aspettami” rapisce il lettore con il potere combinato di nostalgia, amore e ironia, unendo al tutto il sapientissimo stile di Lidia Ravera. Puro piacere.