Ipocondria fantastica, di Marina Mander
Come ti senti? Bene, male, così così? Il punto è che se hai una innata predisposizione all’ipocondria e ti adagi mollemente tra sintomi di una, cento, mille malattie, allora il volume di Marina Mandler fa per te e ti darà l’occasione di aggiungere un paio o più di nuove prospettive sulle tue possibilità di malessere latenti. Se vogliamo proprio dirla tutta, il suddetto volume è altamente digeribile anche per chi non ha avuto mai neanche un mal di pancia in vita sua, ma ha voglia di esplorare mondi nuovi.
Stiamo parlando di “Ipocondria fantastica”, volume pubblicato per la prima volta nel 2000 dalla casa editrice Transeuropa con il titolo di “Manuale di ipocondria fantastica” e ora offerto nuovamente al pubblico dalla casa editrice et al. Si tratta di una splendida raccolta di nove racconti che prendono in esame altrettante malattie, terribili non tanto perché auto-immuni, ma anche perché animo e specchio della nostra società. Al di là degli interessanti aspetti psico-sociologici del narrato, rimarcabile è l’abile penna dell’autrice, capace di per sé di trascinare il lettore con la sua incredibile vivacità narrativa ed espressiva, tra giochi di parole divertenti e inaspettati e deliziosi ma anche terribili colpi di scena. Ne scaturisce un libro vivo e ironico, vibrante ed elegante per forma e contenuto, che scansa ogni delicatezza ed invita a riflettere su pregiudizi e paure del nostro tempo e, soprattutto, sulla nostra incapacità, spesso patologica, di stare bene con noi stessi.
“Voglio dirle che sono un uomo pieno d’amore. Vede questa carne, questo mio essere così flaccido, quasi molle, addirittura tremolante in alcune parti?” continuò accarezzandosi la pancia con il gesto riluttante di chi accarezza un bambino deforme. “Questo corpo è stato nutrito con buona parte dei romanzi d’amore che siano mai stati scritti dal Diciannovesimo secolo in poi. Ho ingurgitato circa duemila titoli per un totale di circa cinquantamila pagine in corpo otto, senza contare i manoscritti, mutili, adespoti o anepigrafi non importa, la manualistica e la varia. Non posso dire di aver letto tutti i volumi che ho divorato, ma alcune pagine sì, quelle fondamentali per la comprensione della trama o quelle che mi premeva in particolar modo distruggere. Non meno di ieri, guardi, in aereo, mi sono cibato di un autentico capolavoro: Cuore di tenebra. Ho centellinato Conrad riga dopo riga, ingrossando il fiume Congo di vodka mignon, le parole così, a una a una, hanno cominciato a scorrere dentro al mio stesso sangue, ho sudato sudore di foresta pluviale inumidendo il poggiatesta del mio posto in economy, ho solcato fiumi tra alberi altissimi e sfiorato la follia, Cuore di tenebra è un testo davvero capace di riempirti, glielo consiglio […]