Incontro con l’autore: Esploratori italiani, di Silvino Gonzato
VERONA – Oggi alle ore 17.00 in Piazza dei Signori l’autore presenta il suo libro Esploratori italiani (Neri Pozza, 2012). Silvino Gonzato è giornalista e scrittore, editorialista del giornale «L’Arena» di Verona. In Esploratori italiani l’autore ripercorre le gesta degli esploratori italiani che senza appoggi e strategie governative parteciparono alla stagione delle esplorazioni dell’800.
L’opera. Fu senza il sostegno di governi, società geografiche o altre istituzioni, senza un vero progetto e dovendo contare esclusivamente sulle proprie forze, il proprio coraggio e la propria capacità di arrangiarsi, che gli esploratori italiani dell’Ottocento affrontarono le insidie di terre e mari misteriosi.
Avevano alle spalle vite disgraziate fatte di fallimenti, di delusioni, di galera e miravano al riscatto personale attraverso imprese disperate.
Questo libro è il ritratto di sei di questi spiriti liberi e ribelli, molto diversi tra di loro ma uniti dalla caparbietà di raggiungere comunque i propri obiettivi a dispetto di ogni regola e disciplina.
Ecco Giacomo Bove che, dopo aver partecipato, unico italiano, alla spedizione artica del «Passaggio a Nord-Est», cerca nei viaggi in Sudamerica e in Africa un impossibile rimedio alle pene della propria anima inquieta.
Ecco Giovanni Battista Cerruti che, capitano di mare mancato, dopo aver tentato la fortuna inscatolando ananas a Batavia, grazie alla propria affabilità nel trattare con una tribù di avvelenatori, ne diviene re. Augusto Franzoj, scapestrato bohémien amante delle risse e dei duelli, che affronta l’altopiano etiopico da solo per andare a recuperare le ossa dell’esploratore Chiarini ucciso dalla barbara e dissoluta regina di Ghera. Il frate Guglielmo Massaja che, mandato allo sbaraglio dai suoi superiori tra i Galla dell’Abissinia, dopo il fallimento della missione diventa mago guaritore e consigliere personale di Menelik.
E c’è anche Giovanni Miani, figlio di una serva e del conte veneziano Bragadin, che dopo aver dilapidato la sua cospicua eredità in prostitute e nella stampa di una colossale enciclopedia universale della musica, ridotto sul lastrico, parte per l’Africa alla scoperta delle sorgenti del Nilo.
Ecco infine Pietro Savorgnan di Brazzà, nobile friulano che è costretto a farsi francese per poter coronare il sogno di diventare esploratore e, con le sostanze della famiglia, fonda la colonia del Congo-Brazzaville.
Storie fondate su una rigorosa documentazione biografica, anche inedita, ma che si leggono come capitoli di un unico appassionante racconto d’avventura tra predoni, schiavisti, tagliatori di teste, cannibali, despoti sanguinari, regine lascive e crudeli e selvaggi avvelenatori.
«Si legge come un romanzo d’avventure, quelli che un tempo ci offriva per pochi soldi la splendida Biblioteca Romantica Sonzogno attraverso Rafael Sabatini e James Curwood, Zane Grey, Rider Haggard e ovviamente Jack London. Ma le sei storie di esploratori italiani, dei quali tre piemontesi (Massaja, Bove e Franzoj), raccontate dal giornalista e scrittore veronese Silvino Gonzato, biografo e studioso di Emilio Salgari, sono tutte verissime».
Massimo Novello, La Repubblica