Adolescenti con il cuore a mille, di Nick Luxmoore
Porte chiuse a chiave, urla, assenze e silenzi. A volte gli adolescenti sembra non vogliano comunicare, almeno nella stessa misura in cui i genitori sembra abbiano dimenticato cosa significa quel periodo della vita tanto bello quanto tumultuoso che i ragazzi o le ragazze stanno invece attraversando. Quella confusione, quel caos, quei continui tentativi per prove ed errori volti a comprendere il mondo e testarsi, sia nella propria capacità di relazionarsi agli altri, sia in quella di relazionarsi a se stessi, sono inevitabili ma necessari per imparare a costruire la propria personalità e ad affrontare la vita. Nick Luxmoore, che lavora a stretto contatto con gli adolescenti nel ruolo di counselor e insegnante nel Regno Unito, cerca di far luce e ordine in quello che è il mondo dei giovani, tra le profonde paure e l’incredibile desiderio di amore che li accompagna, insieme ad ansia, odio e alle miriadi di sentimenti confusi con cui devono fare i conti quotidianamente.
La scuola è uno dei luoghi dove la maggior parte delle relazioni che gli adolescenti instaurano nascono, crescono e spesso finiscono.
All’intervallo gli osservatori e i pettegoli, che sanno sempre tutto, diffondono le ultime notizie sulle storie che si stanno sviluppando nelle varie sezioni della scuola, ma anche delle liti e delle contese in corso. Nei corridoi, nei bagni e nelle classi si svolgono conversazioni a bassa voce con alcune ragazze in lacrime e altre che offrono consigli o giurano vendetta. Sono i fiumi sotterranei quotidiani della vita scolastica, non sempre visibili ma sempre presenti.
Spesso si rende necessaria la presenza di una figura neutrale che sia capace di ascoltarli, invogliarli al dialogo e alla riflessione su se stessi e sul mondo, così come di dar loro un esempio positivo di figura adulta, quella che magari in famiglia non hanno. L’importante, come afferma Luxmoore, è costruire un rapporto basato sul rispetto e la fiducia. Per questo occorre quindi fare attenzione a non fare promesse che possano venire disattese: “Quello che prometto è una speranza che il counseling possa essere d’aiuto, mentre quello che non prometto è di migliorare le cose”. Mettere in pratica i preziosi consigli che l’autore fornisce non è semplice, perché si comprende subito che sono frutto di una profonda esperienza, ma sicuramente possono essere estremamente utili a muovere i primi passi verso una comprensione più profonda di quel che accade ai ragazzi in età adolescenziale, così come a migliorare il proprio approccio nei loro confronti. In realtà, quello che Luxmoore non dice, è che la sua opera va ben oltre, finendo per invitare anche chi, già adulto, desidera ripensare alla propria crescita e ai propri atteggiamenti con occhi nuovi.