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In libreria da gennaio: Mentre Salazar dormiva. Memorie di una spia a Lisbona, di Domingos Amaral

Mentre Salazar dormiva

A Lisbona c’è una guerra sotterranea per smantellare la rete di spie naziste. Un mondo occulto e segreto si agita mentre il dittatore Salazar dorme…

Jack Gil Mascarenhas, un’ex spia luso-britannica, torna a Lisbona dopo cinquant’anni, nel giugno del 1995, in occasione del matrimonio del nipote prediletto. Arriva in città con tre giorni di anticipo che si trasformano in un’occasione per ricordare gli avvenimenti vissuti in quei luoghi negli Anni ’40. Nel 1941 Lisbona è un’oasi di tranquillità in un’Europa flagellata dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale dalla quale Salazar è riuscito a tener fuori il Portogallo, dichiarandone la neutralità. I rifugiati vi arrivano a migliaia, affollando la città di milionari – come i Calouste Gulbenkian -, personalità di ogni genere, ebrei in fuga e, naturalmente, spie. Il Portogallo diviene teatro di una guerra segreta che Salazar consente, ma sorveglia a distanza. Jack Gil Mascarenhas, spia un pò per caso, ha la missione di smantellare la rete di spionaggio nazista, attiva in tutto il Paese. Il giovane vive in una Lisbona piena di luce, di ombre e di amori, consumati nel lussuoso ambiente dell’Hotel de Avìz, dove si incrociano spie, ambasciatori, regnanti, sinistri membri della polizia politica di Salazar e tassisti, che svolgeranno un ruolo chiave nell’intera vicenda. Un mondo occulto e segreto dove le cose accadono “mentre Salazar dorme”, come dice Michael, grande amico di Jack e collega di spionaggio. Il Paese è diviso tra la lealtà politica a un regime vicino, quale quello tedesco, e la lealtà storica alla Gran Bretagna, tradizionalmente amica.

In un’atmosfera forzosamente cosmopolita, in bilico tra l’euforia dello scampato pericolo, la malinconia dell’esilio e l’incertezza del futuro, uomini e donne, stranieri e portoghesi, sperimentano relazioni di durezza e disponibilità inconsuete. Mentre Salazar dormiva offre una prospettiva largamente insolita, come decentrata, di un’epoca segnata dall’immane tragedia della Guerra Mondiale. Una prospettiva nella quale diviene, tra l’altro, più facile comprendere le ragioni profonde del lunghissimo, sommesso consenso popolare riscosso da Salazar, che ha consentito il perdurare del regime fino al 1974.

Nella Nota Finale, l’autore dichiara l’autenticità storica della maggior parte dei fatti riferiti.

L’autore. Domingos Freitas de Amaral (Lisbona 1967) è laureato in Economia, Master in Relazioni Internazionali a New Tork, ma ha scelto la carriera di giornalista. Attualmente è direttore della rivista “Maxmen” e collabora con vari altri giornali e con emittenti radio e televisive. Questo è il suo quarto libro di narrativa.

Traduttrice: Rosaria De Marco.

Redazione

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