In libreria: La meraviglia della vita, di Michael Kumpfmüller
A dispetto del mito, che lo dipinge come uomo problematico e incapace di veri rapporti con le donne, Franz Kafka non muore senza avere conosciuto l’amore, quello vero e travolgente.
Nel luglio del 1923, lo scrittore arriva a Müritz, un luogo di villeggiatura sul Mar Baltico. Ha quarant’anni ed è molto malato, e da settimane non scrive più se non lettere e appunti. Ogni sforzo fisico gli costa una fatica terribile e ne mina le già scarse risorse. Ma proprio per questo, per stabilire, come sostiene scherzosamente, fino a che punto sia ancora in grado di viaggiare, decide di accettare l’invito della sorella Elli, che è in villeggiatura con i bambini nella località tedesca. L’alloggio è immerso nel verde ed è vicinissimo alla spiaggia, nonché a una colonia per bambini dello Jüdisches Volksheim di Berlino. Lì, nella colonia, lavora come cuoca Dora, un’ebrea polacca che da tre anni ha lasciato coraggiosamente il proprio paese per vivere in Germania. Dora ha venticinque anni, quindici meno di lui. I due si incontrano quasi per caso sulla spiaggia, poi si vedono sempre più spesso, quasi ogni giorno, nella cucina della colonia ed entrambi cominciano a provare sensazioni che non avevano ancora mai conosciuto: un senso di indicibile leggerezza in presenza dell’altro, un’ebbrezza che altro non è che felicità assoluta.
Dora non ha dubbi, nonostante la malattia ha deciso: non lascerà più lo scrittore. Dopo un rapido passaggio da Praga, i due partono per Berlino. Kafka è così felice che riprende a scrivere e gli pare perfino che la tubercolosi migliori. Ma nonostante gli apparenti progressi, le sue condizioni non smettono di peggiorare e deve ricominciare a peregrinare per sanatori. È il marzo del 1924 quando riparte per Praga, poi per Vienna dove Dora lo raggiunge per non staccarsene mai più.
Franz muore in silenzio, fra le braccia di Dora il 3 giugno del 1924. Questo romanzo è il magnifico racconto della loro storia d’amore.
L’autore. Michael Kumpfmüller è nato nel 1961 a Monaco di Baviera e vive a Berlino. Autore dei romanzi Durst e Hampels Fluchten, è giornalista freelance per le testate tedesche Die Zeit, Süddeutsche Zeitung, e Frankfurter Rundschau.
Traduttrice: Chiara Ujka.