Recensione: Mirror, di Suzy Lee
Esiste una regola non scritta dell’editoria, che afferma che l’autore di libri illustrati dovrebbe evitare di disegnare al centro della doppia pagina, per non ostacolare la lettura. Cosa succede quando questa regola viene deliberatamente ignorata?
Suzy Lee
“Mirror”, edito dalla casa editrice Corraini, è un album illustrato muto,senza parole, che si presenta in un formato classico, sviluppato in verticale.
La vera innovazione dell’artista Suzy Lee è stata quella di concentrare l’attenzione proprio al centro della pagina, zona normalmente occupata dalla rilegatura, che unisce le pagine affiancate. Tale spazio diventa protagonista e fulcro principale, attorno al quale ruota l’intera storia. E’ quindi la piega tra le pagine lo Specchio, “the Mirror”, attraverso il quale la bambina, scopre per la prima volta la sua immagine riflessa, e ci racconta la sua avventura. L’illustratrice sceglie di presentarcela così, in tutta la semplicità del bianco e nero, realizzata attraverso pochi tratti con la tecnica del carboncino, dall’aria furbetta e intelligente, dotata di quella curiosità ed ingenuità pura ed incontaminata, che solo il mondo dell’infanzia può avere. Toccando il libro, guardandolo, sfiorandolo, sfogliando le sue pagine, sentiamo le emozioni vissute da questa bambina nel vedere la sua immagine riflessa. Percepiamo il suo timore iniziale nella scoperta di “un’altra lei”, la vediamo giocare, divertirsi, scherzare, fare le boccacce, proviamo in prima persona quell’attimo di felicità pura celebrato da schizzi di colore che esplodono, invadendo l’intera superficie cartacea. Momenti di gioia assoluta dati dalla convinzione di aver riconosciuto, in quell’immagine riflessa, un qualcosa di vero.
L’originalità dell’autrice Suzy Lee sta proprio nel lasciare a noi lettori il compito di interpretare quel qualcosa, quel non so che tale da rendere questa avventura speciale, e degna di essere vissuta.
L’autrice ci permette di guardare attraverso gli occhi della protagonista, e di vivere la sua storia attraverso la nostra personale interpretazione. In questo modo la trama raccontata dalle immagini diventa la nostra storia, e noi assumiamo improvvisamente il ruolo di narratori e protagonisti della nostra personale avventura.
E la bellezza ed il fascino degli album illustrati sta proprio nella loro immortalità.
Possiamo aprirli, chiuderli, sfogliarli, leggerli e rileggerli anche mille volte, ma ogni volta sarà come la prima. Ogni volta ci regalerà un emozione diversa, dalla quale trarremo spunti e stimoli differenti, e ci ritroveremo catapultati in un’altra nuova storia, la nostra avventura, narrata dalla nostra fantasia.
Che spettacolo condividere emozioni e informazioni!!! Grazie