Bravo, Burro!, di John Fante
“Bravo, Burro!”, di John Fante
“Finalmente” è sicuramente la prima parola che fluirà spontanea tra i pensieri di chi, perso nei nuovi titoli in libreria, si troverà questo piccolo volume tra le mani. La copertina è stata immersa nelle tonalità del giallo e vi si stagliano, di profilo, le figure di un ragazzino e un asino che guardano il sole che si leva di lontano.
“Bravo, Burro!” è stato scritto da John Fante e Rudolph Borchert nel 1970 e quest’anno esce per la prima volta in Italia edito da Einaudi. Doveva essere una sceneggiatura, ma rimase un romanzo.
Alcuni ne parlano come di un libro per ragazzi, altri come della “favola messicana” di John Fante. Sarà forse per l’influenza di Borchert, ma questo Fante ha un sapore diverso dal solito: meno folle rispetto alle atmosfere in cui ritrovavamo il buon vecchio Arturo Bandini, meno nostalgico e perduto rispetto a “La confraternita dell’uva”.
Per quanto le tematiche siano sempre quelle a lui più care, come il rapporto padre-figlio o la redenzione, stavolta Fante percorre un viaggio che sembra davvero illuminato da quel sole messicano, caldo e avvolgente, che ritroviamo in copertina. È un romanzo sulla fiducia e la speranza, sulla fede nell’amicizia e nella possibilità di cambiare la sorte, nostra e di coloro che amiamo.
Francesco Durante, traduttore in italiano di questo e di numerosi altri romanzi di John Fante, cura l’introduzione, che risulta essere un ottimo preludio alla lettura.
I disegni, sinuosi e accattivanti al tempo stesso, sono di Marilyn Hirsh, docente presso l’Accademia di Belle Arti di New York e talentuosa illustratrice di libri per bambini, mancata a causa di un cancro un martedì del 1988.
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