Come vincere la solitudine con Un passero per capello
Poche chiare frasi possono bastare?
A volte un messaggio chiaro è racchiuso in quelle che sembrano gocce d’acqua in un deserto e invece sono il preludio di una pioggia di sensazioni e di stati d’animo. Un passero per capello, una storia scritta e illustrata dalla polacca Monika Filipina, è una dolce, coloratissima e pacioccosa storiella sul potere dell’amicizia.
Sofia, la protagonista, è una bimba che trascorre le giornate al pianoforte, in compagnia di un gatto e di qualche uccellino che si posa sul davanzale della finestra. Di amiche, nemmeno l’ombra. Non sappiamo se per una sua musoneria oppure per altro motivo, fatto sta che Sofia è sola come una pianta nell’Artico.
Un giorno, la piccola si sveglia in mezzo a uno stridente frastuono. Che è successo? Niente di speciale, per carità! Capita a tutti di svegliarsi con centinaia di uccellini litigiosi tra i capelli, no?
La bimba è disperata: ovunque vada, non riesce a liberarsi dei fastidiosi inquilini che popolano la sua fulva chioma. Come fare? Come eliminare quel frastuono fastidioso che le impedisce anche di vivere una vita normale?
All’improvviso, la soluzione: Sofia si siede su una panchina. A farle compagnia, involontariamente, si accomoda un’altra bambina. Con un cappello. Anch’esso invaso di tanti piccoli e scoppiettanti uccellini. Le due bimbe, accomunate dal problema, iniziano a parlare. E, così facendo, divengono amiche. Così facendo, assistono al miracolo di vedere eclissarsi tutti gli uccellini.
Capiscono così che la solitudine, forse, non esiste davvero. Basta volerlo, e cercare chi condivide i nostri pensieri e le nostre passioni.