Distanze, di Ben Simon
Gioco di parole, Distanze, vuoti da riempire, di parole, di pensieri. Pagine bianche di piccole macchioline scure figlie di poeta. C’è un senso di intimità nella poesia che pare spesso un abbraccio di amanti, tra chi prova e lascia e chi prova ricevendo, in mezzo noi, passanti accorti o distratti ma passanti, tra sprazzi di sentimenti che aggiungono ricchezza all’anima.
Ben Simon scrive con uno pseudonimo, celandosi dietro la prima raccolta di poesie inedite, non comuni poesie, piuttosto brevità, piccolo lasso di tempo, scarno tempo, che oggi non si ha per nulla, specialmente per i sentimenti. Qui spazio per i sentimenti ce n’è, col tempo di oggi, tempo al tempo, brevissimo di battere e levare musicale, spazio di una nota, devi avere orecchio teso e predisposto per riconoscerla e incarnarla in una melodia, e il cuore predisposto per stringere senza ridimensionare. Grande qualità la sintesi anche amorosa, non toglie spazio al cuore, racconta tutto senza dimenticare nulla. Di modernissimi Hashtag, premesse e continuo finire, collegamento, etichetta, da comunicazione nell’era moderna. Si parla al cuore con le parole contate e devono bastare per entrare in un tweet, cinguettio universale che lega col mondo, in un sms, rapido impulso dal pensiero alla mano. Estrema attualità il concetto che centra il bersaglio c’entra con noi, centra lo spazio, centra lo scopo, arriva al profondo, c’è tutto, la commozione, la consolazione, la descrizione amorosa, la solitudine. Sottofondo di malinconia che nulla invidia a ben più lunghe rime di altri poeti. Scrittura anomala per non anomali sentimenti, questi, oltrepassano il tempo, puoi cambiare il verbo, il modo di raccontarli, ma resteranno eterni. In giro con noi in valigie in cui li rinchiuderemo perché occupati da altro, stampati sotto pelle. Ci rassomigliano questi versi, mai distratti. Attenzione alle parole, questo conta, attenzione ai moti dell’anima descritti in un battito veloce di ciglia. Il breve tempo di un pensiero, spedito, fugace, leggero bacio, come lacrima improvvisa. Non mi dilungherò ulteriormente cercando quell’invisibile necessario, che gli occhi non distinguono. “Con un filo di parole voglio legarti a me così non potrai più farne a meno. E correrai tra virgole e due punti a prenderle dalle mie labbra”.
Distanze, di Ben Simon (Marco Saya Editore)