Ecco il tablet con schermo braille per non vedenti
Arriva una bella novità in campo tecnologico: si tratta del tablet con schermo in braille per le persone non vedenti. Questa nuova tecnologia, che darà modo di utilizzare dispositivi come i tablet anche alle persone con handicap fisici come la cecità, è in via di sviluppo grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori dell’università del Michigan.
I ricercatori americani stanno unendo le proprie forze e competenze per sviluppare un display innovativo composto da microbollicine di liquido oppure aria, costituito da 10.000 punti motorizzati che, attraverso la creazione di rilievi sullo schermo, consentirebbe a non vedenti e ipovedenti di utilizzarlo con maggiore facilità.
Ciò che Alexander Russomanno, uno degli studiosi impegnati nel progetto, e gli altri ricercatori vogliono fare è rendere accessibile anche ai non vedenti informazioni complesse come quelle matematiche e scientifiche. Lo schermo sviluppato, infatti, sarebbe in grado di restituire righe di testo in rilievo percettibili al tatto e, attraverso l’utilizzo dei microfluidi, tradurre anche dati e informazioni più complesse come quelle matematiche e scientifiche, compresi grafici e le tabelle, rendendole più leggibili.
La tecnologia microfluidica è molto più leggera di quella che si trova negli attuali schermi braille. Infatti esistono già lettori braille molto simili a una tastiera e capaci di interpretare le informazioni del computer, ma sono molto pesanti e costosi, nonché in grado di leggere solo una singola riga di testo per volta.
Che dire? Lo sviluppo tecnologico non serve soltanto a rimanere al passo coi tempi, ma anche e soprattutto ad andare avanti cercando di accontentare le esigenze e i bisogni di tutti, senza differenze di nessun tipo.
da tempo pensavo a qualcosa del genere, cioè creare un editor per caratteri Braille, non sono uno scenziato laureato ma mi ha colpito il nuovo materiale il grafene, In quanto pare avere anche caratteristiche rispondenti ai campi magnetici generati da microcorrenti alle quali viene sottoposto, e pensavo fosse possibile generare delle deformazioni permanenti dello strato di grafene fino al punto di generare delle configurazioni Braille, comandate da un substrato di circuiti attivabili singolarmente, se l’idea ha qualche valore ?
Carlo Vianello