La famiglia X, di Matteo Grimaldi
Facchinei mi ha chiesto scusa con un bigliettino unto di pizza rossa. In questi tre anni sono certo di non aver mai visto sulla sua faccia nemmeno una punta di dispiacere dopo i suoi agguati. Invece, quando mi sono voltato, mi guardava con due occhi da fare pena. E poi la professoressa Smith che stranamente ci ripensa e mi manda a posto. Sono impazziti tutti. Buon per me.
Per Michael i numeri sono la misura di tutto: per pensare, per analizzare la distanza dalle cose, per prendere tempo quando c’è qualcosa che non gli torna o non sa come affrontare.
Centonovantasette gradini dal lago a casa, e poi forse parlerà a sua madre dei due tizi che a scuola gli hanno fatto domande sulla sua famiglia, sulle sue abitudini e su quelle dei suoi genitori.
Michael temporeggia, sale le scale piano cercando una deviazione, ma il destino arriva fulmineo e inevitabile e la vita di Michael si trasforma in un’incognita difficile da decifrare.
Dopo l’arresto dei genitori, per Michael inizia allora un percorso nuovo, composto da assistenti sociali, una premurosa vicina, una nuova irresistibile amicizia, e una nuova famiglia affidataria composta da due papà.
È difficile abituarsi a tanti cambiamenti, specie per un ragazzino di 13 anni, specie quando si deve tornare tra i banchi di scuola come se nulla fosse e cercare una via per sopravvivere alle interrogazioni di inglese e alle angherie dei bulli. Riuscirà Michael a trovare l’incognita X e ricostruire un nuovo equilibrio?
La Famiglia X di Matteo Grimaldi (ed. Camelozampa, copertina a cura di Annalisa Ventura) affronta temi complessi in maniera fluida e diretta; è una storia che parla ai ragazzi e lo fa entrando nel loro mondo, nelle loro insicurezze e nei loro sogni.
L’autore si pone con semplicità nella prospettiva dei giovani lettori, li osserva da vicino, rielabora brillantemente un registro alla portata di tutti e ci trascina nell’animo di un ragazzino indipendente e allo stesso tempo scombussolato da eventi e ostacoli che sembrano insormontabili.
I pensieri nella testa di Michael si susseguono rapidi, istintivi, a volte maldestri, divergendo spesso da ciò che esce dalla bocca troppo velocemente per evitare parole cattive, in modo troppo impacciato per cancellarle.
Nei personaggi che ruotano attorno all’universo di Michael vediamo caratteri variegati che, durante l’evolversi della storia, riescono a trovare una connessione proprio grazie all’affetto che li lega al protagonista.
La storia de La famiglia X è un ottimo spunto di riflessione per diverse tematiche odierne, sociali e interpersonali, ma soprattutto per evolvere il proprio pensiero nonostante o a causa delle avversità che ognuno deve affrontare nel proprio percorso di crescita.