Il caso Rembrandt, di Daniel Silva
La penna di Daniel Silva, scrittore conosciuto ai più per i suoi libri avvincenti e vendutissimi, ci racconta la storia di Gabriel Allon, restauratore d’arte dal passato importante. L’uomo, ex agente segreto del Mossad, ha deciso infatti di ritirarsi da una vita così movimentata per spostarsi sulle coste inglesi, a Glanstonbury. Sembra avere la consapevolezza di volere una vita più tranquilla insieme a sua moglie Chiara, precedentemente rapita e anche lei alla ricerca di serenità. L’indole di Gabriel non gli permette comunque di sottrarsi nuovamente all’azione quando apprende dell’assassinio dell’amico restauratore Julian Isherwood e della sparizione del quadro di Rembrandt al quale l’uomo stava lavorando, opera di notevole importanza e valore, stimato intorno ai 45 milioni di dollari. Si ritrova così nuovamente nel mondo dello spionaggio, ad indagare sull’accaduto nella speranza di sciogliere il bandolo della matassa intorno a quanto successo, tra intrighi e imbrogli a livello internazionale che passano addirittura per un traffico di scorie radioattive, per il Vaticano e le banche svizzere, fino ad arrivare ai sopravvissuti del’Olocausto. La scrittura elettrizzante accompagna il lettore fino all’ultima pagina, dispiegando la storia in maniera avvincente. Non siamo nuovi alle trame intrecciate con la ritmica particolare propria di questo autore, e questo suo romanzo non fa che riconfermarne la sua bravura a chi già lo conosce. Allo stesso modo, la trama ben costruita e la scrittura avvincente del testo saranno in grado di sorprendere chi al mondo di Silva si affaccia per la prima volta. Un libro da non perdere per gli amanti del giallo e del mistero.
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