Il fante di cuori, di Guido Maria Nizzola
L’amicizia è uno di quei legami che neanche il tempo è in grado di intaccare. Lo dimostrano molto bene Margherita detta Rita, Gabriella e Susanna, tre amiche di vecchia data che, incontratesi per caso tra le strade di Modena, riscoprono in un batter d’occhio tutta la complicità e la confidenza che aveva contraddistinto il loro legame anche da ragazze. Tanta è la gioia di essersi ritrovate e la voglia di divertirsi di nuovo insieme che decidono così di partire per una rimpatriata, ovvero una crociera Istanbul-Venezia che si annuncia letteralmente fantastica. Buona compagnia, buon cibo, gite in località nuove, esotiche e scintillanti di sole: tutto è perfetto fino a quando non entra a far parte di questo quadro idilliaco anche una quarta persona, un affascinante scrittore che fa loro una proposta intrigante e particolare.
È così che ha inizio “Il fante di cuori”, secondo romanzo firmato dalla penna di Guido Maria Nizzola e uscito in libreria per la casa editrice Artestampa lo scorso dicembre. Si tratta di un libro molto particolare soprattutto per l’incredibile capacità dell’autore di muovere fin dalle prime righe un invito muto al lettore, una richiesta di partecipazione attiva ed emotiva che trascina con naturalezza nelle vicende. La lettura procede spedita grazie a una trama che s’infittisce e incalza repentina, con un intreccio ben curato che si snoda tra Modena, Lugano e le isole caraibiche. È certamente difficile non rimanere pienamente coinvolti, incuriositi e affascinati dallo stile fluido, asciutto e scorrevole, dagli innumerevoli intrighi e correlazioni che si fanno spazio senza sosta e trovano compimento, infine, in un epilogo in cui ogni tassello trova il suo posto e lascia spazio alla riflessione.