Il patto dei giusti, di Steve Berry
31 Dicembre 1936. Franklin Delano Roosevelt riceve nel suo studio l’anziano ex senatore Andrew Mellon. Già in passato i due uomini hanno avuto modo di scontrarsi e Roosevelt ne è sempre uscito vincitore. Tuttavia ora è il presidente ad essere in difficoltà. Controvoglia è costretto ad approvare la costruzione di un museo enorme e molto costoso. Denaro sprecato, se si pensa che questo edificio dovrà ospitare le opere del signor Mellon. Ma Roosevelt non ha altra scelta: il museo, infatti, è solo una copertura destinata a ospitare qualcosa di molto molto importante.
Venezia, giorni nostri. Cotton Malone si trova nell’antica città italiana per svolgere una importante missione: imbarcarsi su una nave da crociera e sorvegliare Paul Larks, ex funzionario del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. L’uomo è infatti sospettato di aver trafugato alcuni importanti documenti, e Malone non deve assolutamente perderlo d’occhio. In poco tempo però la missione si complica: Malone viene catturato e stordito. Al suo risveglio l’uomo si ritrova in mano una siringa e il cadavere di Larks a pochi passi. Qualcuno vuole incastrare il miglior agente segreto americano e lui dovrà lottare con tutte le sue forze per salvarsi e scoprire la verità.
Malone aprì gli occhi. Aveva un mal di testa martellante. Non era un bevitore, ma da quel che aveva sentito dire immaginava che i postumi di una sbronza non fossero molto diversi da quel dolore che infuriava nel suo cranio. Ma dove si trovava? Già, nella suite di Larks. E aveva qualcosa nella mano destra. Batté le palpebre per snebbiare la vista e vide che era una siringa. Era steso sulla moquette. Il cadavere di Larks era ancora sul letto.
Avere tra le mani un libro di Steve Berry è sempre un piacere. Il maestro indiscusso del thriller internazionale è tornato in libreria con Il patto dei giusti (Casa Editrice Nord) con il suo decimo libro dedicato alle avventure del famoso agente segreto Cotton Malone.
La bravura di Berry sta anche nella sua incredibile capacità di dividersi tra passato e presente, dimostrando che il tempo non dimentica e non cancella ma si limita a custodire. Da sempre apprezzabili lo stile dell’autore, fresco e gradevole, nonché la sua grande abilità narrativa, priva di eccessivi fronzoli o di artifici che dovrebbero stupire il pubblico. Questo autore, che conosce una diffusione globale dei suoi romanzi, è sempre molto preciso nelle ricostruzioni sia dei luoghi che degli stati d’animo dei suoi personaggi, tanto che più che leggere un libro sembra di vedere uno (splendido) film.
Un libro ideale per ogni tipo di lettore, consigliatissimo a tutti anche grazie all’ottima traduzione fatta da Alessandro Storti.