Il romanzo di Sant Jordi, di Màrius Serra
Sant Jordi cade il 23 aprile. Sant Jordi è il giorno di San Giorgio, e a Barcellona è un evento imperdibile, specie se vi piacciono i libri.
Il giorno di Sant Jordi è proprio il giorno (inteso davvero come tale, visto che le vicende del romanzo si dipanano a velocità incredibile durante l’arco di una sola giornata, dalle 5:55 alle 23:59) che ispira il romanzo di Màrius Serra.
Il romanzo di Sant Jordi (Marcos y Marcos, trad. di Beatrice Parisi) è una sorta di giallo atipico, ambientato nella giornata mondiale del libro del 23 aprile, in cui si trova di tutto, dalla critica velata al carrozzone mediatico all’ironica trasposizione di tutti gli aspetti meno conosciuti di quel mondo particolare.
In un’atmosfera di festa, tra eventi e party e convegni e dirette televisive che si susseguono e sovrappongono, si danno appuntamento gli scrittori più famosi, e sciami di lettori curiosi e vogliosi di sapere, di vedere, pronti a ore di fila per un autografo su un libro, anche a rischio di far la fila nel posto sbagliato.
I personaggi? Sono tanti, a partire dall’assassino che si è messo in testa di uccidere — con un veleno particolare che prosciuga i grassi corporei — gli autori più venduti (“venduti” in tutti i sensi, specialmente quando limitano la propria creatività per creare un prodotto sì facile ma anche ipercommerciale). Ma non solo: c’è un editore che ha chiamato Lorem Ipsum la propria casa editrice, e ha inserito nei propri libri innovative pagine riservate agli inserzionisti; c’è un creatore di giochi, che non a caso affida ogni decisione importante al lancio dei dadi, un imprenditore e un commissario, belle donne e uno scrittore che scopre come le pagine del suo libro diventano realtà, e non può che godere dell’incremento di vendite che questo libro — caso, che parla di scrittori uccisi nel giorno di Sant Jordi — riceve proprio in quella giornata. Peccato, però, che ignori quanto beffardo possa essere il destino.
E se da un lato proviamo i brividi per la fine prematura di alcuni scrittori famosi — finiscono come semplici involucri di pelle e ossa —, dall’altro sorridiamo per una sottile ironia che permea le pagine, e che Serra riesce a dosare con sapienza per tutto l’arco delle quasi cinquecento pagine del romanzo.
Se stessimo giocando a battaglia navale, direi “colpito e affondato”.
Grazie a uno stile ricco di citazioni, scorrevole, divertente e senza ristagni, si scivola nella lettura e, se davvero si avesse modo di dedicarci una giornata intera, non ho dubbi che lo si potrebbe leggere in tempo reale.
Io ci ho provato. E a voi, non sembra una bella sfida?