In libreria dal 23 gennaio: I privilegi dell’ignoranza, di Francesco Carbone
Un romanzo colto e divertente, sofisticato e giocoso, di borgesiana memoria. Un’operetta morale dei nostri tempi.
Cinque musicisti-filosofi, esperti di madrigali, si ritrovano a cantare. E, tra una nota e l’altra, discutono del libro che mai sono riusciti a leggere fino in fondo e che pure allarga la sua aura sulla letteratura, la musica, il cinema, la vita: la Critica della ragion pura di Immanuel Kant.
I madrigalisti dibattono, spettegolano, congetturano, “seriamente scherzano”, girano attorno al capolavoro imprendibile, lo sfiorano per strani percorsi tangenziali. Arrivano perfino a farsi medium, richiamando un celebre personaggio letterario, la Marchesa di Merteuil delle Relazioni pericolose, perché rivolga a Kant, suo contemporaneo, domande pregnanti e impertinenti.
Un libro che, con il suo sapore settecentesco, si lascia interrogare dai dilemmi di sempre, un romanzo destinato a chi ama la letteratura, la filosofia, il cinema e le arti, che intreccia le parole alle numerose illustrazioni, le invenzioni romanzesche alle citazioni. Il tutto condito da generose spruzzate di ragion comica.
L’autore. Francesco Carbone (1958) vive a Trieste. Ha pubblicato il saggio Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo (Eut, Trieste 2011).
Ha scritto testi per il teatro: …procederò per un altro poco…(1996), da una novella di Svevo, collaborando alla messa in scena; Pinocchio e basta! (1999) e Marco Polo va in Oriente (2005), curandone anche la regia.
Realizza cortometraggi e spot e presenta, per la Provincia e l’Università di Trieste, alcune rassegne cinematografiche dedicate alla Hollywood degli anni d’oro.
Dopo aver collaborato con “Pickwick”, nel 2002 fonda e da allora dirige la rivista on-line di letteratura e arte “Il compagno segreto”.