In libreria: Dal Vesuvio alla steppa. Il teatro di Eduardo in russo, di Natale P. Fioretto
Il nuovo libro della collana Parva, Graphe.it edizioni, si rivolge principalmente ai traduttori, professionisti così importanti per la letteratura mondiale, spesso confinati all’ombra dello scrittore. Il breve saggio Dal Vesuvio alla steppa. Il teatro di Eduardo in russo, di Natale P. Fioretto, si concentra sulle tecniche messe in campo dal traduttore per trasferire senza troppi sconvolgimenti e “tradimenti” un testo da un ambito culturale a un altro.
«Il traduttore unisce in sé i tratti dello scrittore e dello scienziato. Mentre i tratti dello scienziato sono nascosti in profondità, quelli dello scrittore emergono chiaramente.»
La rilettura di uno dei capolavori del teatro eduardiano affronta il difficile lavoro del traduttore in generale e nel particolare nell’ambito teatrale, non a caso dice Eduardo: Il teatro è parole di voce e non d’inchiostro. La lingua ci mette a diretto contatto con la storia del popolo di cui è l’espressione, dal momento che non è solo un mezzo cognitivo, ma anche il luogo della conservazione, il deposito delle esperienze e del sapere dell’intera generazione. La ragion d’essere della comunicazione è il messaggio, che però non è l’unico elemento che la costituisce, essendo infatti permeato dall’indice che rivela contemporaneamente, e involontariamente, l’umore del momento, il carattere, la condizione sociale, il livello culturale dell’emittente.
L’autore. Natale Fioretto è docente di lingua italiana e di traduzione dal russo presso l’Università per Stranieri di Perugia. Si occupa da anni di metodologia dell’insegnamento della lingua italiana come L2. È appassionato di Valdo di Lione e Francesco d’Assisi. Oltre a varie pubblicazioni, per la Graphe.it ha curato la traduzione in italiano delle opere di Mario Quintana e di Adriana Lisboa.