In libreria: E per dolce mangia un cuore, di Giuseppe Pompameo
Racconti crudi, cinici e poetici, che attraversano le regioni più oscure dell’animo umano. Cinque storie che conducono nel tempo inquieto di uomini e donne tormentati, indifesi, consegnati a una sorte senza ritorno. Da una surreale Lisbona ai sobborghi di Buenos Aires, da una Roma allucinata e lunare ai contrasti di un’estate particolare sulla riviera adriatica, fino a una sognante Parigi, si inseguono, fra ordine apparente e disordine della mente e del cuore, personaggi posseduti da un segreto inconfessabile. Storie che cominciano e finiscono là dove trascorre, per ognuno, l’ora misteriosa nella quale imboccare e percorrere la propria cattiva strada. Questi racconti hanno ricevuto una segnalazione di merito dalla XXIII edizione del Premio Letterario per inediti Italo Calvino.
“Teo intanto era scappato via, oltre il ponte che, poco più in là, vegliava l’insonnia del Tevere. Guarda un po’, perfino lui che, certo, non era mai stato uno stinco di santo, in quel momento si sentiva molto meno sudicio di loro”
L’autore. Strano tipo di scrittore, Giuseppe Pompameo. Sembra proprio che da qualche parte esista davvero ma che si nasconda all’ombra del suo lavoro, delle sue parole, delle sue storie. Eppure qualcuno sostiene di averlo conosciuto. C’è chi afferma che è nato a Napoli, altri aggiungono che fa l’ editor e consulente editoriale, scrive per il teatro e dirige un laboratorio di scrittura creativa. Di sicura si sa che Le strane abitudini del caso (Scrittura & Scritture 2011) è stata la sua prima opera di narrativa edita.