In libreria: La buona società, di Amor Towles
La notte di capodanno del 1937, Evelyn Ross, bionda naturale del Midwest approdata a New York in cerca di fortuna, e Katey Kontent, giovane donna di buone letture che, per sbarcare il lunario, sbriga la corrispondenza in uno studio legale, incontrano in uno scalcagnato night club del Greenwich Village a New York, Theodore Grey, detto Tinker, banchiere a Wall Street, con appartamento al 211 Central Park West, ventidue piani con terrazzo, Mercedes coupé color argento vivo e liason con Anne Grandyn, ufficialmente sua madrina e, altrettanto ufficialmente, regina della mondanità newyorchese. In una parola, l’uomo del destino, colui che le condurrà nella «buona società» newyorchese della fine degli Anni Trenta, al termine di quel «decennio snervante» in cui la musica di Billy Holiday, i party in frac e cravatta nera, i cocktail a base di martini dry sono l’ultimo lusso che New York strappa alla Grande Depressione prima di precipitare nel baratro di una guerra i cui venti spirano già in Europa.
«Un romanzo che non si può smettere di leggere… Towles ritrae le complesse relazioni che si verificano in una città che è ad un tempo un melting pot e l’enclave di una élite».
O, the Oprah Magazine
«La grande forza di La buona società è la nitida, perfetta evocazione della Manhattan fine anni Trenta».
Wall Street Journal
L’autore. Amor Towles è nato a Boston nel 1964. Si è laureato a Yale e ha conseguito un dottorato in letteratura inglese a Stanford. È un grande appassionato di storia dell’arte, soprattutto della pittura di inizio Novecento, e di musica jazz. Vive a Manhattan con la moglie e i due figli. La buona società è il suo primo romanzo.
Traduttore dall’inglese: Massimiliano Morini.