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In libreria: Per vivere senza crudeltà sugli animali, del beato Tito Brandsma

Tito Brandsma

La Graphe.it edizioni inaugura la nuovissima collana Parva, saggi brevi proposti per porre domande e far scaturire riflessioni. Letture intense, curate da specialisti di vari settori del sapere umano che invitano a fermarsi e chiedersi cosa poter fare perché l’incendio possa divampare.

Parva scintilla magnum saepe excitat incendium.

Una piccola scintilla è spesso causa di un grande incendio.

Il primo saggio della collana è Per vivere senza crudeltà sugli animali del beato Tito Brandsma. Il libro riporta, per la prima volta in lingua italiana, la conferenza dell’autore Insegnare la prevenzione della crudeltà verso gli animali, del 1936.

«Non dovremmo dar per scontata la natura, come se non avesse nulla da dirci. Noi possiamo trovare una grande gioia nella natura, ma dobbiamo anche permettere al nostro intelletto, dopo averlo posto in ascolto, di parlarci a sua volta».

Attraverso il supporto di poche curate pagine, il testo sottolinea quanto troppo spesso ci dimentichiamo di far parte di un tutto e usiamo, noi esseri umani, il diritto di superiorità verso la natura, natura che da sempre è simbolo di perfezione. Per vivere senza crudeltà sugli animali affronta l’etica animale da un punto di vista prettamente cristiano: amando Dio, l’uomo deve necessariamente amare anche ciò che Dio ama, ovvero la natura che ha voluto e creato. Non solo, l’amore verso gli animali rappresenta anche un interesse per gli esseri umani: amare gli animali ci rende più facile amarci gli uni gli altri.

L’autore. Tito Brandsma (1931) nasce nel 1881 a Bolsward, nel nord dell’Olanda. A diciassette anni entra nell’Ordine Carmelitano presso il convento di Boxmeer e, nel 1905, viene ordinato sacerdote. Dopo aver conseguito la laurea in Filosofia a Roma, nel 1909 torna in Olanda, dove si dedica all’insegnamento ai frati carmelitani e si inserisce nel mondo del giornalismo, collaborando con numerose testate e fondando la rivista Karmelrozen. Nel 1923 viene nominato professore all’Università Cattolica di Nimega e, nel 1932, riceve la carica di Rettore Magnifico. Tre anni più tardi diventa assistente nazionale dei giornalisti cattolici, incarico che terrà fino alla sua morte, avvenuta a Dachau nel 1942. Papa Giovanni Paolo II lo dichiara beato, martire per la fede, nel 1985.

Traduttore: Carlo Santulli.

Prefazione a cura di Leonardo Caffo, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione, Università degli studi di Torino.

 

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