Tutto è monnezza o sono io che non vedo altro che monnezza intorno a me?
“Sul lungo periodo, diceva Keynes, saremo tutti morti. Parafrasandolo si potrebbe dire che alla lunga tutto ciò che ci circonda è monnezza. Il cibo scaduto, le bucce, gli scarti di cucina, i resti del caffè appena preparato, i vestiti che si indossano, il pc su cui si scrive, i mobili che arredano la casa, l’automobile che passa strombazzando sotto la finestra, la finestra stessa, la lavatrice, che poverina resiste da anni a centinaia di lavaggi e diversi traslochi, per non dire del frigo, la terra delle piante sul balcone, quando diventa dura e piena di radici, il trapano degli operai che stanno ristrutturando l’appartamento sotto, i muri e le mattonelle dell’appartamento sotto, i muri e le mattonelle, i tubi; i muri, le mattonelle,i tubi che compongono questo appartamento quando io stesso o qualcun altro lo ristrutturerà. Da un po’ di tempo mi chiedo, tutto è monnezza o sono io che non vedo altro che monnezza intorno a me?”
Arriva in libreria “Tutto è monnezza”, di Antonio Castagna. Sapete che esistono 839 nomi per catalogare i rifiuti? Siete convinti di conoscere tutti i possibili accorgimenti per una vita realmente ecosostenibile? A queste e ad altre domande risponde il brillante saggio di Antonio Castagna, che per i rifiuti nutre una vera e propria dipendenza. “Tutto è monnezza” ci conduce, sorridendo, in giro per l’Italia alla scoperta dei venti modi diversi di calcolare la quantità di raccolta differenziata. Una guida, alternativa e divertente, ma soprattutto utile a chi voglia ri-costruire il proprio catalogo affettivo di azioni ecocompatibili con la ricerca del vero sé.
Antonio Castagna, siciliano, vive a Torino. Formatore manageriale, riflette e discute sui temi del proprio mestiere nel blog www.lavorobenfatto.blogspot.it. Collabora con la Provincia Autonoma di Trento in attività di ricerca e formazione sulla riduzione dei rifiuti. È membro dell’associazione ManaManà. Ha pubblicato un libro di racconti, “Mappumi” (Nicolodi 2004) e, con Federico Botta, il reportage “Il lavoro dei Rom” (Scritturapura 2011). Con Giuseppe Di Bernardo ha realizzato il documentario “Teatri interrotti”, 2008.