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In libreria: Carl Schmitt, Un giurista davanti a se stesso

Carl Schmitt

Chi è Carl Schmitt? Il giurista conservatore divenuto teorico del nazismo, o il filosofo che ha pensato in modo nuovo le categorie del politico? Il pensatore geniale che ha incrociato le personalità più significative del suo tempo, da Benjamin a Heidegger, da Taubes a Ernst Jünger, o il consigliere di stato opportunista, che ha cercato di dare legittimità giuridica al nazismo? Il teorico convinto del decisionismo o piuttosto, come lo definì Karl Löwith, un occasionalista incerto e privo tanto di convinzioni che di scrupoli? I testi e le interviste qui raccolti cercano di dare una risposta a queste domande, proponendo una nuova immagine di una delle personalità più discusse e attuali del pensiero politico-giuridico del XX secolo. Nel teso contrappunto fra le maschere mitologiche che egli indossa nelle interviste e i testi cruciali e più segreti del suo pensiero, compreso quelli in cui egli è più vicino al nazionalsocialismo, Schmitt non appare più come il teorico del decisionismo, che ha pensato la sovranità come decisione sullo stato di eccezione e la politica come cesura fra l’amico e il nemico, ma come una figura amletica e incerta, che, nell’Europa stretta nella morsa del fascismo, cerca un impossibile varco fra legalismo e stato di eccezione, diritto e violenza. Per questo egli deve assumere la maschera di Benito Cereno, l’infelice capitano del racconto di Melville, che si trova a dover fingere di comandare una nave, il St. Dominick, che è caduta nelle mani degli schiavi in rivolta. Questa nave è, secondo Schmitt, il diritto pubblico europeo, condannato a una rovina che il giurista sa essere ineluttabile; ma è anche, la nave Europa, ancor oggi lacerata fra uno stato di eccezione che è diventato la regola e una rivoluzione mondiale che assume sempre più la maschera della legalità.

 «Il volume, curato da Giorgio Agamben, propone una nuova immagine di una delle personalità più discusse del pensiero politico-giuridico del Ventesimo secolo, tra il modo “mascherato” in cui il filosofo si presenta nelle interviste e i testi cruciali e segreti del suo pensiero, compresi quelli in cui egli è più vicino al nazionalsocialismo»

la Repubblica

Carl Schmitt (1888-1985) è stato uno dei massimi esponenti del pensiero politico e giuridico del XX secolo. Le sue opere, tra le quali Politische Theologie. Vier Kapitel zur Lehre von der Souveränität, Ex captivitate salus, Der Nomos der Erde im Völkerrecht des Jus Publicum Europaeum, hanno avuto una profonda influenza sulle odierne ricerche filosofiche e politiche.

Saggi e interviste a cura di Giorgio Agamben.

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