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Intervista con Valentina Grande e Valerio Pastore riguardo Raymond Carver – Una storia

Raymond Carver – Una storia è un libro a fumetti sulla vita di Raymond Carver, scritto da Valentina Grande, disegnato da Valerio Pastore, dato alle stampe dall’ottima BeccoGiallo, casa editrice di Padova da sempre impegnata in interessanti biografie oltre che libri sui molti misteri italiani. Appena l’ho visto ho voluto leggerlo, e poi parlarne con gli autori. In primis perché mi piace molto Carver e trovo sia interessante la sua vita: chi lo conosce e apprezza, sa che Carver l’ha rappresentata nei suoi racconti in modo diretto, diventando il maestro del minimalismo, etichetta dallo stesso scrittore rifiutata.

Carver - Una storia
Carver – Una storia

In questo libro si fotografa un periodo ben definito, raccontando un Carver in crisi con la prima moglie, con problemi di alcool che tenta di risolvere smettendo di bere, con dei momenti di stasi creativa, con rari sprazzi di luce. Uno di questi è la lettura in pubblico a una conferenza di letteratura a Dallas, con molti scrittori famosi presenti, di un magnifico racconto intitolato Perché non ballate? (è presente nella raccolta Di cosa parliamo quando parliamo d’amore). Grandi applausi e l’incontro con la giovane Tess Gallagher, in seguito fondamentale nella sua vita e nella sua arte.

Raymond Carver – Una storia è un libro semplice e diretto, molto in linea con l’autore raccontato. Pur nella complessità degli avvenimenti, c’è un andamento lineare e i colori usati non sono accesi: dal blu notturno delle prime pagine, con interni illuminati dal giallo, a un blu variegato e meno scuro delle ultime pagine, con la presenza del mare azzurro, dei pesci, spesso presenti nelle sue storie. Emblematica, in questo, la stupenda copertina, che se si gira presenta una divertente e ironica sorpresa. Del libro e di molto altro abbiamo parlato con gli autori Valentina Grande e Valerio Pastore.

Perché un libro su Carver, oggi? Come è nata questa idea?

Valentina: Raymond Carver è un autore sempre attuale, uno dei più importanti del Novecento, ormai un vero e proprio classico, e non esiste una biografia a fumetti sulla sua vita. La mia tesi di laurea verteva sulle problematiche spaziali in Edward Hopper e in Raymond Carver; il mio amore verso questo autore ha radici lontane e sapevo che un giorno sarebbe sfociato in qualcosa di diverso.

Come spiegare il titolo semplice, diretto e minimalista?

Valentina: Carver rifiutava questa definizione, noi lo possiamo anche considerare minimalista, ma la scelta del titolo nasce da quanto abbiamo raccontato: non una vita intera, bensì una fase, e se ogni momento rappresenta un racconto breve questa è solo una storia tra le tante che si potrebbero raccontare.

La copertina è molto suggestiva, con questi due pesci che nuotano nell’acqua … ma girandola si scopre che non si tratta di acqua. Come è nata?

Valerio: La copertina è stata un’intuizione di Federico Zaghis, uno dei due editori della BeccoGiallo, che durante il percorso di ideazione delle bozze di copertina mi ha proposto di disegnare dei salmoni che nuotano. Inizialmente questi due salmoni li avevo immaginati disposti in maniera parallela come se dovessero percorrere un flusso d’acqua, ma dopo varie bozze quella più suggestiva li raffigurava posizionati come se dovessero quasi abbracciarsi tra loro in una danza acquatica.

Per quanto riguarda il bicchiere con le trote che nuotano nel whisky, l’intuizione è venuta a mio fratello che, durante un semplice pranzo in famiglia, sentendomi discutere della copertina, ha tirato fuori questa brillante idea che da bozza su carta si è tramutata in un’illustrazione più articolata.

Come è stato il lavoro di documentazione sul libro?

Valentina: Era difficile scrivere una biografia su Carver perché l’autore ha traslocato continuamente e ha svolto diverse mansioni nella sua vita. Ho attinto soprattutto dai racconti e dalle poesie ambientate in quel periodo con uno sguardo privilegiato verso il passato. Grazie alla biografia di Carol Sklenicka ho individuato un punto di svolta: il 2 giugno 1977, quando l’autore ha smesso di bere. Un atto di fiducia può salvare la vita di un uomo.

Valerio: Per quanto riguarda il mio lavoro di ricerca grafica mi sono dovuto rileggere tutti i racconti di Carver che già conoscevo ma in maniera del tutto diversa. Ho provato a calarmi nel personaggio, cercando di provare le stesse emozioni e inquietudini da trasmettere attraverso il disegno. Utili sono stati anche documentari, archivi fotografici e film consigliati da Valentina, che fin da subito mi è stata di grandissimo aiuto nella ricerca del materiale.

Come avete lavorato insieme? 

Valentina: È nata prima la sceneggiatura, poi si è sviluppato un confronto con Valerio che mi ha portato a rimaneggiare quanto scritto più volte al fine di realizzare la nostra storia e di presentare un Carver che sentivamo entrambi allo stesso modo.

Valerio: A volte quando si lavora a un progetto con più teste, il risultato non è sempre una comunione di idee pacifiche. Ci possono essere degli scontri e delle visioni diverse del progetto che si sta svolgendo assieme che possono sfociare in un lavoro talvolta zoppicante. Nel caso di Valentina abbiamo avuto un feeling immediato, magari perché siamo entrambi amanti di Carver. La cosa bella è che, nonostante Valentina avesse scritto una sceneggiatura brillante e molto chiara, in alcune tavole, tramite sempre la sua approvazione, ho voluto cambiare a volte delle vignette o aggiungere qualche mia idea, così come ha fatto di suo canto Valentina, che in alcune tavole ha cambiato l’ordine di idee per far scorrere sempre meglio la scrittura con il disegno.

Questo libro racconta direttamente Carver e la sua vita. Avete pensato di realizzare una serie di libri di Carver tratti invece dai suoi numerosi racconti, tipo il film di Altman?

Valentina: Sarebbe impossibile per una piccola casa editrice, i diritti su Carver non sono facilmente accessibili. Al contempo penso che i racconti di Carver si prestino poco ad altri adattamenti, ne risultano impoveriti, mentre la sua poesia è tutta immagini, una polifonia di oggetti reificati.

Valerio: Questa è una domanda interessante perché è uno di quei sogni nel cassetto rimasto a prendere polvere, ma dopo aver realizzato la biografia disegnata di Raymond Carver con BeccoGiallo tutto è possibile…

Carver – Una storia è uscito per BeccoGiallo. Avete mai avuto altri editori in mente tipo Minimum Fax, che su Carver ha fatto da sempre un bel lavoro?

Valentina: Minimum Fax è il punto di riferimento su Carver nell’editoria italiana, così come BeccoGiallo è il punto di riferimento per le biografie a fumetti, perciò non potevo che presentare a loro questo progetto che racconta sì la biografia di un autore, ma al contempo vuole presentare una storia universale sul senso di fallimento e la capacità di ripartire.

Progetti futuri?

Valentina: Sto lavorando a una sceneggiatura completamente originale insieme al disegnatore Francesco Dibattista per la BAO Publishing. Non posso dirvi niente di più, ma pensò che per un po’ non mi occuperò più di biografie!

Valerio: Di sicuro con Valentina avremo altri progetti da portare avanti!

Diego Alligatore

Diego Alligatore è critico rock del web dalla lontana estate del 2003, quando ha iniziato a scrivere di rock indipendente italico sul portale della nota agenda Smemoranda. Da allora non ha più smesso, intervistando e recensendo centinaia di gruppi dell'underground di casa nostra, oltre che su Smemoranda.it anche sul BLOG DELL'ALLIGATORE, su Frigidaire e Il Nuovo Male cartacei. A gennaio 2018 fonda con la sua compagna Elle L'ORTO DI ELLE E ALLI, sito di orto bio e culture alternative, cose curate insieme con passione autentiche. In tutti questi posti non ha mai dimenticato che anche la letteratura può essere rock, parlando con giovani scrittori italici, recensendone libri, incontrandoli in alcune presentazioni. Nel 2021 è uscito con Arcana il suo "Giovani, musicanti e disoccupati", libro di interviste a musicanti indipendenti durante il lockdown del 2020. Cosa fa su MeLoLeggo? Continuerà a cercare giovani autori, parlando con loro di buoni libri, perché la vita è troppo breve per sprecarla con cattive letture.

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